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Luigi Di Maio, la bordata di quei 60 ribelli contro il capo politico: "Dimettiti e riposati"

Marco Rossi
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Luigi Di Maio è sempre più in difficoltà dopo la batosta elettorale in Umbria. A preoccuparlo è la riorganizzazione interna dei cinquestelle e dei nuovi assetti, ma la discussione pubblica è anche sulle alleanze. A Di Maio vengono mosse molte accuse: l'M5s è quotato oggi al 17,9%, in calo di un altro 2,9%. Al Senato, su 103 senatori, solo 40 sono leali a Di Maio, 60 gli remano contro. Per approfondire leggi anche: Di Maio affronta i senatori M5s Alla Camera all'inizio della prossima settimana si dovrà eleggere il nuovo capogruppo, cosa che non si riesce a fare da mesi. Si giocano la carica in tre: due (Trano e Silvestri), che non hanno mai raggiunto la maggioranza richiesta (109), si potrebbero alleare per bloccare la corsa del terzo, Davide Crippa, ma nessuno è un dimaiano. Molti dei dissidenti (15 al Senato, circa 50 alla Camera, guidati da Trizzino) chiedono di ribadire l'alleanza col Pd, che il ruolo del capo politico non sia più blindato e un congresso. Di Maio, in cambio, offre la convocazione degli Stati generali M5s ad aprile. 

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