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Sergio Mattarella, la nonnina che lo insultava rischia il carcere: il suo interrogatorio disperato

Davide Locano
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Tra chi potrebbe finire a processo per gli insulti irriferibili contro Sergio Mattarella c'è anche la signora Elvira Zanrosso, pensionata di 68 anni residente a Bologna. Erano i giorni della formazione del governo M5s-Lega, per la precisione il momento era quello in cui il Capo dello Stato rifiutò il nome di Paolo Savona come ministro dell'Economia. E la signora, furibonda, si sfogò con un post increscioso su Facebook: "Ti hanno ammazzato il fratello, caz***... non ti basta?". Post che le è costato un'indagine per vari reati: non soltanto offesa all'onore e al prestigio del presidente della Repubblica, ma anche attentato alla libertà e istigazione a delinquere. In linea teorica, la signora potrebbe finire in carcere con una pena massima di 15 anni. Insieme a lei, per inciso, figurano altri nove indagati. Leggi anche: Voto in Emilia Romagna, retroscena-Dagospia: al centro c'è Mattarella E dell'interrogatorio della signora Zanrosso dà conto Repubblica: sarebbe l'unica che, ad ora, ha avuto il coraggio di chiedere scusa all'inquilino del Colle e di confessare quanto fatto, senza tirare in ballo presunti attacchi hacker e balle simili. La signora, in lacrime di fronte al pm Gery Ferrara che le chiedeva conto dei suoi gesti, avrebbe detto: "La supplico, deve aiutarmi a chiedere scusa al presidente Mattarella. Ditemi come devo fare, mi butto in ginocchio. Perché l'ho fatto? Era un periodo molto caldo - ha rimarcato la pensionata - in cui gli animi erano surriscaldati da alcuni parlamentari dei Cinque Stelle di cui ero simpatizzante. Mi sono lasciata contagiare stupidamente da questi fatti. Io - ha concluso, apparentemente disperata - che sono madre, nonna, amante della pittura e degli animali". Insomma, quello della signora Zanrosso sarebbe un pentimento sincero. Un pentimento grazie al quale potrebbe cavarsela senza andare in cella.

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