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Matteo Salvini e Luigi Di Maio, l'asse contro Conte: così si ribellano alla riforma Ue del Mes

Caterina Spinelli
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Non sono solo le opposizioni a mettere i bastoni tra le ruote a Giuseppe Conte. La questione del presunto accordo segreto stipulato con l'Unione europea sta mandando su tutte le furie anche i Cinque Stelle. "Il Parlamento aveva dato un preciso mandato al Presidente del Consiglio - tuonano i deputati grillini della commissione Finanze in una nota diramata ai vertici del governo -. La discussione sul Mes deve essere trasparente, il Parlamento non può essere tenuto all'oscuro dei progressi nella trattativa e non è accettabile alcuna riforma peggiorativa". La deriva più volte scongiurata sembra prendere il sopravvento: con la riforma che il premier avrebbe concesso, l'Italia sarà definitivamente nelle mani dell'Ue. Leggi anche: Claudio Borghi, il documento che incastra Conte: "Cosa ha detto l'Eurogruppo" Il motivo? Il cosiddetto Fondo-Salva stati del Mes (Meccanismo europeo di stabilità) prevede l'introduzione di un procedimento di stabilizzazione dei rischi sui debiti sovrani, facendo sì che le procedure e le condizioni per ricorrere agli aiuti dello stesso siano automatiche. Fin qui nulla di grave se non fosse che secondo questo funzionamento i paesi con più difficoltà economiche potrebbero vedersi rifiutare gli aiuti di cui hanno bisogno. Intanto "il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri - spiegano dal Mef -  ha inviato lo scorso 7 novembre al Presidente della Commissione Finanze Sen. Alberto Bagnai la richiesta di essere audito in merito alla riforma del Mes". I tempi sono strettissimi, l'Ue ha già programmato la firma in dicembre sulla base dell'intesa raggiunta dal Consiglio europeo nello scorso mese di giugno. Intesa che potrebbe aver ottenuto il anche il "sì" di Conte. 

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