Sondaggio, italiani antisemiti e razzisti in calo: ecco lo Stivale che vota la Lega di Matteo Salvini
Nelle classifiche europee su crescita del Pil, occupazione, debito pubblico e test Pisa-Invalsi arriviamo sempre ultimi. Risultati ottimi li otteniamo invece per aspettativa di vita e qualità del sistema sanitario. Da ieri però c' è un' altra organizzazione che ha promosso il Belpaese: è l' Anti-Defamation League (ADL), ong ebraica con sede a New York la cui mission è combattere l' odio antisemita e ogni pregiudizio. Leggi anche: Liliana Segre, "cosa penso di Salvini": lezioni agli antifascisti da diporto Giovedì ADL ha diffuso il risultato della sua ultima rilevazione sull' antisemitismo condotta in 18 paesi dei cinque continenti. Il dato aggregato per macro regioni è inquietante: sentimenti antiebraici sono diffusi presso il 74% dei cittadini del Medio Oriente e dell' Africa settentrionale e il 34% di quelli dell' Europa orientale. Seguono l' Europa occidentale con il 24%, l' Asia con il 22% e le Americhe con il 19%. L' Italia fa meglio del suo gruppo di riferimento: "solo" il 18% degli italiani nutre sentimenti ostili contro la minoranza ebraica. Undici punti in meno del 29% registrato cinque anni fa e infinitamente meno del 48% dei polacchi (erano il 37% nel 2015), del 47% dei sudafricani, del 46% degli ucraini (erano il 32%) o del 42% degli ungheresi (40%). C' è da stare allegri nel sapere che quasi un italiano su cinque crede che gli ebrei controllino la finanza e siano cittadini infedeli? No, perché il pregiudizio è sintomo di ignoranza e causa di razzismo, e poi perché Svezia (4%), Canada (8%), Paesi Bassi e Danimarca (10%) fanno meglio di noi. Se non si può gioire si può però riflettere: in primo luogo, l' indagine è stata condotta fra aprile e giugno 2019. In Italia presidente del Consiglio era Giuseppe Conte I e uomo forte della coalizione Lega-M5S era Matteo Salvini. Noto in Italia e all' estero per i suoi modi assertivi e le sue affermazioni politicamente scorrette, Salvini, che lo scorso dicembre ha visitato Israele, non può dunque essere accusato di aver fatto crescere il pregiudizio antiebraico. Meno innocenti, semmai, appaiono altre sue frequentazioni sovraniste, come Marie Le Pen che ha suggerito di vietare la doppia a cittadinanza israelo-francese o il premier ungherese Viktor Orbán che si fa passare per grande amico di Israele ma poi se la prende con il finanziatore George Soros in quanto ebreo - e non è un caso che gli ungheresi accusino gli ebrei di favorire l' immigrazione clandestina. DIFFERENZE Interessante è anche capire perché in Svezia o in Austria l' antisemitismo risulti più basso che in Italia. Forse perché il dato per il nostro paese (e quello per Francia, Belgio, Spagna, Germania e Regno Unito) tiene di conto anche le risposte della minoranza musulmana, la cui accettazione degli stereotipi antisemiti «è nettamente superiore a quella delle popolazioni nazionali» spiega ancora ADL. Rilevante anche il pregiudizio antisemita mascherato da antisionismo: lo si vede per esempio nel dato del Sudafrica, un paese in cui è molto forte il movimento BDS per il boicottaggio di tutto ciò che è legato a Israele. Qua l' Italia - ma stiamo parlando del governo, non degli elettori - potrebbe fare meglio. Invece tre giorni fa in sede di Quarta Commissione Onu a New York anche il rappresentante italiano ha votato con il resto dei suoi colleghi europei un pacchetto di otto risoluzioni contro Israele. In due di queste la comunità internazionale condanna le violenze verificatasi sulla Haram el-Sharif, nome arabo e islamico della Spianata delle Moschee. Chiamare il luogo sacro a tre fedi solo con uno dei suoi nomi non è un esercizio nuovo per l' Onu. Nuovo invece è l' appoggio europeo: solo la Finlandia ha suggerito di fare riferimento anche al Monte del Tempio. È curioso che lo stesso Occidente che nega l' ebraismo di Gerusalemme assegnandola in esclusiva alla fede islamica non si renda conto di negare così anche il proprio retaggio cristiano - nei Vangeli Gesù va al Tempio, non certo alla Spianata delle Moschee. E poiché l' antisemitismo è un fenomeno mutevole, occorre che i governi si guardino bene dal favorire la sua versione antisionista e anticristiana. di Amedeo Ardenza