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Sardine, contro di loro scendono in campo i pinguini. L'ultima mossa sovranista: "Smaschereremo la sinistra"

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Cristina Agostini
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Tremate, sardine. «Pochi giorni e siamo già a un passo dai centomila "pinguini" sui social. Presto, chiusa questa prima fase, ci saranno le piazze, e - vedrete - saranno "scomode" per la sinistra e le sue ipocrite controfigure...». Il counter su Facebook cresce di ora in ora: alla chiusura dell' edizione di Libero, a cinque giorni dalla nascita, i "pinguini" sfiorano già quota novantamila. Numeri che fanno gongolare Leonardo Cisaria, ideatore ed animatore del gruppo di internauti («una comunità civile di italiani di buonsenso», spiega a Libero) autoconvocati sotto questo nome e pronti a difendere, come si legge nella loro descrizione, le ragioni «dell' Italia sovranista, partecipe della Comunità europea ma non succube: esattamente il contrario di come opera l' attuale governo». Un gruppo nato d' istinto, con lo scopo di fare bocconi delle sardine, i contestatori "itticamente corretti" - coccolatissimi dal mainstream - che si sono dati come ragione sociale, da applicare nei confronti di Matteo Salvini e dei sovranisti in generale, il liberalissimo principio vergato con tanto di manifesto: «Non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare». Davanti a "contenuti" del genere Cisaria - 61 anni, barese, ex analista finanziario («dal 2001 non voto più, l' ultima volta Berlusconi ma ho la fiamma nel cuore») - non ci ha pensato un attimo e assieme ad alcuni amici ha messo su una pagina di contronarrazione "zoopolitica", come l' ha ribattezzata la Gazzetta del Mezzogiorno: «Assieme a mia moglie ci è venuta l' idea del pinguino: animale elegante e ghiotto di pesci piccoli come le sardine... All' inizio, lo ammetto, è stato un gioco. Poi è diventata una sfida social: ma adesso è già un progetto... un collante per tutto il popolo di centrodestra, dalla Lega a Fratelli d' Italia fino a Forza Italia, che non intende accettare questa ipocrisia di scena nelle contestazioni anti-Salvini».  Leggi anche: "Noi siamo anticorpi, qual è il nostro vero scopo". Sardine, Santori scopre le carte in tv VIZIETTO ROSSO - Davanti a questa operazione di cosmesi, celata dietro il volto di un gruppetto di millenial, i "pinguini" denunciano in realtà il solito vizietto rosso con cui si tenta di imbavagliare l' avversario. «Sono caduti in fallo subito», spiega ancora. «Qualche intervista e abbiamo capito subito che vengono tutti dal Partito democratico, da Articolo 1: un' operazione di marketing, con la scelta del portavoce ricciolino, con la faccia da angioletto. La nostra iniziativa, tra gli obiettivi, ha proprio questo: smascherarli città per città». Come? «Con la velocità di una forza "liquida", ramificata spontaneamente da Nord a Sud». Una presenza opposta a Zingaretti, Di Maio e "sardine" - anche con appuntamenti convocati ad hoc - ma non "contraria". «Perché questa campagna d' odio delle sardine è grottesca: dato che è la prima volta che si contesta l' opposizione e non chi sta governando in maniera disastrosa». SENZA NASCONDERSI - Cosa faranno invece i pinguini? Di certo, come si legge sulla pagina ufficiale Facebook, «non canteranno "Bella Ciao" ma nemmeno "Faccetta Nera"». L' idea, come spiega Antonella Lella - altro "pinguino" e unico promotore con una carica politica (è stata prima dei non eletti al Senato per la Lega in Puglia, membro dell' esecutivo pugliese) - non è per nulla speculare a quella delle sardine, non intende cioè farsi caricatura né nascondersi dietro ad una apoliticità di comodo: «Rappresentiamo apertamente tutti i partiti della coalizione, proprio perché nessuno di noi si vergogna dei rispettivi leader», afferma. «Detto ciò non intendiamo di certo contestare una persona o il diritto alla manifestazione di un leader e dei suoi elettori, per quanto avversari. La nostra presenza, nelle piazze virtuali e nelle prossime settimane anche in quelle fisiche, sarà di proposta: l' esatto opposto di ciò che porta in strada le sardine». Insomma, arrivati a quota centomila («ma arriveremo presto a raddoppiare, date le richieste», confida ancora Cisaria) la prova della piazza non mancherà di certo. Si parla già di Bologna e non solo. «Saremo di supporto al centrodestra, critici anche dove i partiti non possono arrivare», chiosa l' ideatore, che assicura: «Aver svegliato l' appetito dei pinguini per la sinistra e il governo giallorosso tutto si rivelerà tranne che un buon affare...». di Antonio Rapisarda

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