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Sardine, Francesco Merlo su Repubblica attacca Mattia Santori: "Sempre in tv a dire banalità"

Cristina Agostini
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Comincia a commettere qualche errore la Sardina Mattia Santori. O forse, questa bella Sardina comincia a dare fastidio al Pd, che sembra risentirne nei sondaggi. Tant'è. Francesco Merlo, in un editoriale su La Repubblica, attacca infatti il leader del movimento, colpevole di imperversare nei talk show televisivi, e di essere andato a Un Giorno da Pecora a dire una serie di fesserie, tipo "compiacersi" di attirare le "over cinquanta", o commettere errori di stile, come mangiare "in diretta un piatto di sardine al limone", una vera "banalità". Ma non solo. Mattia "ha confessato il vizietto di passare col rosso con il motorino", però, nota Merlo, "le sardine sono il contrario dell'Italia che passa col rosso, che è la stessa che salta le code e parcheggia in seconda fila". Le sardine sono "la necessità di una regola d'eleganza in un Paese che ha elevato a pedagogia il fregare il prossimo". E affonda: "L'Italia dei 'meglio furbi che virtuosi' è quella della prepotenza e non della solidarietà. Insomma non è l'Italia delle sardine". Leggi anche: Sondaggio-sardine: 15%. Perché la puzza di pesce uccide il Pd. E invece Salvini... Mattia "non si perde una trasmissione, da Piazza Pulita a Floris, da Daria Bignardi a Lilly Gruber, sta sempre lì a fare il marziano. Dico la verità: mi capita, quando lo vedo, di imbarazzarmi per lui. Anche perché sono sicuro che le altre tre sardine - Andrea Garreffa che è la testa, Roberto Morotti che è la coscienza, e Giulia Trappoloni che è il cuore - sanno bene", infierisce Merlo, "che il marziano, a furia di essere intervistato, finì ubriaco in via Veneto dietro ai paparazzi che non gli andavano più dietro". E occhio, così "rischiano di trasformare la bella faccia di Mattia, che giustamente hanno scelto a rappresentare tutte le loro belle facce pulite, in quella dell'ultimo allampanato dal successo. Il suo volto ingenuo e allegro si sta estenuando nel farsi ordinario, famoso perché non ci sarà niente di lui che si farà ricordare e perché la troppa televisione cambia i connotati di tutti, anche delle sardine".

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