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Pd sessista? Il sindaco Valeria Mancinelli attacca: "Ho combattuto, non mi avrebbero mai scelta"

Marco Rossi
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Il Pd e Zingaretti si diano una mossa e accelerino coinvolgendo le donne ai vertici. Al Nazareno, scrive Repubblica in edicola mercoledì 11 dicembre, sono mesi che la "questione femminile" cova sotto la cenere. Le donne dem sono in fibrillazione. Nei democratici il gruppo di testa è interamente maschile: segretario, vice, presidente (ora vacante), capigruppo in Parlamento. E cambiare gli assetti non sarà facile. Ma per la presidenza è ora in pole  l'eurodeputata Irene Tinagli, l'ex ministra Roberta Pinotti  e la deputata 37enne Lia Quartapelle. E c'è anche chi pensa alla scrittrice Chiara Gamberale, che porterebbe una ventata d'aria fresca. Per approfondire leggi anche: Mes, bagarre in aula. Scontro totale tra i deputati del Pd e quelli della Lega e Fdi Ma a certificare che i democratici sono maschilisti è la denuncia del sindaco dem di Ancona, Valeria Mancinelli 64 anni: "Il potere non te lo regala nessuno, io ad esempio non ho certo aspettato che mi chiamassero con le quote rosa. Ho combattuto con forza in campo aperto per il mio ruolo. Ho partecipato alla competizione e ho vinto. Ho dovuto promorre le primarie e poi vincerle. Le ho promosse. Per essere chiari: non sarei mai stata candidata se non ci fossero state le primarie. Non avrei mai neppure corso".

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