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Pietro Senaldi a DiMartedì contro la riforma M5s: "Ho più processi di Riina. Le responsabilità dei giudici"

Davide Locano
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Contro la riforma della prescrizione ultra manettara voluta da M5s e Alfonso Bonafede. A schierarsi, nello studio di DiMartedì, il programma di Giovanni Floris in onda su La7, è Pietro Senaldi, direttore di Libero, che per argomentare la sua contrarietà al provvedimento tira in ballo la sua esperienza da giornalista: "Penso che in Italia si facciano troppi processi. Per la mia piccola esperienza credo sia colpa dei giudici - premette -. Io sono direttore, c'è questo simpatico istituto della responsabilità oggettiva: sono pluri-indagato, ho più processi di Totò Riina", rimarca. E ancora: "Più volte mi è capitato che il pm chiedesse l'assoluzione e il gip invece mi rinvia a giudizio. O di essere assolto in primo grado e di fare l'appello. Mi chiedo: se un giudice mi ritiene innocente, perché un altro giudice deve sindacare la sentenza? Si allungano i giudizi e il tempo. Alla fine un giudice dice una cosa e l'altro ne dice un'altra. Risultato? Ci smeno sempre io", conclude il direttore. Leggi anche: "Pronto a tutto per tornare con Salvini": Senaldi svela l'ambizione di Di Maio Di seguito, l'intervento di Pietro Senaldi a DiMartedì:

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