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Giovanni Orsina: "Il vento soffia a destra, la vittoria di Boris Johnson spinge i sovranisti anche in Italia"

Cristina Agostini
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Boris Johnson dimostra che "l'onda populista non è per niente in calo". Giovanni Orsina, politologo e direttore della Luiss School of Government, spiega che "l'errore è sempre quello di pensare che queste ribellioni populiste provengano dalla pancia e non dalla testa. Insomma, esplosioni emotive prive di ragioni, e per questo destinate a sgonfiarsi rapidamente". Ma non è così. "Nel 2016 i britannici hanno votato sì al referendum pro Brexit e già il giorno dopo in molti commenti si delegittimava la loro decisione denunciandone la presunta irrazionalità. Dicevano che il buonsenso si sarebbe ristabilito. Una interpretazione drammaticamente sbagliata". Leggi anche: "Quei poveracci della Brexit". Salvini irride Alan Friedman: è senza vergogna Soprattutto, continua Orsina nell'intervista a Il Giornale, il voto in Gran Bretagna avrà riflessi anche in Europa e in Italia: "Abbiamo la conferma che queste non siano emozioni o momenti di follia collettiva ma un'onda lunga e profonda che viene confermata". Quindi "la speranza che Matteo Salvini si sgonfi, a mio avviso, è infondata", sottolinea lo storico. "O meglio: può anche sgonfiarsi, ma in quel caso i suoi consensi andrebbero ad altre forze, in senso lato, populiste. Perché chi vota i sovranisti lo fa per ragioni profonde: in Italia come in Gran Bretagna. Il voto britannico, per altro, ci dà un meraviglioso laboratorio, per lo meno nel lungo periodo". Certo non si può dire che "l'elettore italiano sia così influenzato da un voto straniero. Certamente un clima internazionale che soffia in una certa direzione dà l'idea che il vento della storia vada di là. È comunque del tutto evidente che questa vittoria dei conservatori britannici sia un buon risultato anche per i sovranisti italiani". E se il centrodestra, i partiti sovranisti andassero al voto in Italia potrebbero prevalere.

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