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Giancarlo Giorgetti svela il piano di Salvini: "Draghi premier, perché no?". Ora tutto torna

Giulio Bucchi
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"Perché no?". Giancarlo Giorgetti carica il bazooka e sgancia il siluro: "Mario Draghi premier", quasi all'insegna del motto "tutto quel che serve". Intervistato dalla Stampa, il numero 2 della Lega fa un passo ulteriore rispetto alla proposta del suo leader Matteo Salvini, che avrebbe visto bene l'ex presidente della Bce come prossimo presidente della Repubblica. Qui si parla di Palazzo Chigi, e subito: "Si possono fare assieme le cose urgenti, perché non si governa sulle macerie", ribadendo il concetto che Salvini ha espresso su Popolare Bari.   Leggi anche: "Subito un tavolo per salvare l'Italia". La "strana" proposta di Salvini Tutti insieme, dunque, ma senza Giuseppe Conte: "Mamma mia - esclama - credo che un governo del genere dovrebbe riflettere il sentimento che c'è nel Paese, quindi nei gruppi presenti in Parlamento. Tutti, da LeU a FdI". Un Conte 3 "sarebbe difficile spiegarlo agli italiani. Mi sembra che le personalità non manchino, per esempio qualcuno attualmente disoccupato che gode di prestigio, ha fatto bene in Europa e così via. Whynot?". In agenda, spiega ancora Giorgetti, quelle quattro o cinque cose urgentissime, compresa la nuova legge elettorale. Noi auspichiamo da sempre un sistema maggioritario. Salvini ha citato l'uninominale secco, all'inglese: la sera delle elezioni si sapeva già chi le aveva vinte e chi era il premier. La maggioranza ci ha prospettato invece due soluzioni: o il proporzionale puro o il sistema spagnolo, che è un proporzionale un po' corretto in senso maggioritario. Per noi non è l'ideale né l'uno né l'altro, ma possiamo convergere sul sistema spagnolo che almeno un minimo di premio di maggioranza lo dà". Via alle trattative

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