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Vittorio Sgarbi erede di Silvio Berlusconi: "Voglio essere il sultano. Il declino di FI? Colpa delle donne"

Gabriele Galluccio
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Vittorio Sgarbi si candida ufficialmente alla successione di Silvio Berlusconi per la guida di Forza Italia. Lo fa in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui afferma di voler raddoppiare i voti del partito a livello nazionale. "Con una FI al 10%, sulla linea di Fratelli d'Italia, la coalizione supererebbe il 50%. E a quel punto potrei candidarmi alla leadership". Per approfondire leggi anche: Sgarbi sta con Rula Jebreal "Perché no?", risponde Sgarbi dinanzi alla perplessità dell'intervistatore e poi continua: "Visto che non lo fanno le donne, che subiscono il ruolo del sultano che è sempre stato Silvio e non colgono l'occasione... Le donne sono una delle ragioni del declino del partito, ossequiano il leader, non lo spronano, lo frenano, lo assediano. Se si vuole un sultano, ci sono io. Voglio il voto delle donne, dei giovani, dei tantissimi delusi del M5s, di chi mi ascolta e mi apprezza". Sgarbi svela di piacere molto anche ai giovani perché "mando a quel paese tutti, perché dico 'capra, capra, capra!' e mi riconoscono, mi seguono". Ve lo immaginate Sgarbi capo politico? Lui sì, tanto che ha già le idee chiare su cosa vorrebbe fare: "Il partito del bello, dell'arte, della cultura, della difesa della natura, della conoscenza, delle lotte libertarie, laiche. C'è tanto spazio per questi temi che né Salvini né la Meloni occupano. Voglio andare dappertutto, indicare tutte le meraviglie nascoste, a partire dall'Emilia Romagna. Io sono di Ferrara, ho studiato a Bologna, conosco ogni gemma di qui. E di tutta Italia. Dobbiamo riscoprire il tesoro che c'è, valorizzarlo". 

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