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Jolanda di Savoia in controtendenza. Emilia Romagna, il trionfo della Borgonzoni su Bonaccini alle regionali

Giulio Bucchi
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È stata "l'altra Bibbiano" di queste regionali in Emilia Romagna. E da Jolanda di Savoia, è partito uno dei pochi schiaffi al centrosinistra, con la larghissima vittoria di Lucia Borgonzoni. Il piccolo Comune in provincia di Ferrara è finito sulle pagine di politica nazionale per le presunte pressioni del governatore uscente Stefano Bonaccini del Pd per non far candidare in una lista a sostegno della sfidante leghista la vice-sindaca "civica" del paesino. La scelta, confermerebbero gli audio di alcune telefonate intercorse tra i protagonisti, avrebbe portato in caso di vittoria del centrosinistra a ritorsioni "politiche" nei confronti degli amministratori locali, sotto forma di taglio di risorse, fondi e personale, con "dialogo interrotto" tra Jolanda e Bologna.   Leggi anche: "La vergogna che racconta il sistema di potere Pd". Meloni: cos'è lo scandalo Jolanda di Savoia Bene, nonostante il polverone e i timori di ripercussioni gli elettori sono andati dritti per la loro strada: la Borgonzoni ha stravinto con il 60,7% dei voti davanti al 34,5% di Bonaccini e al 3,7% di Simone Benini (M5s). Un risultato in controtendenza, nonostante la Lega sia risultato il secondo partito e la provincia di Ferrara sia da anni diventato un feudo del Carroccio, come testimonia la storica elezione del sindaco Alan Fabbri. Piccoli, grandi segnali di contendibilità.

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