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Rai, Luigi Bisignani: dopo Sanremo, può essere cacciato l'ad Salini. Toto-successione: chi è in pole

Marco Rossi
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Calato il sipario su Sanremo, sui canali del potere va ora in onda un altro festival: quello delle quasi 400 nomine pubbliche in scadenza. Lo scrive Luigi Bisignani nel suo editoriale sul Tempo in edicola domenica 9 febbraio. Nel calderone finisce anche la Rai, visto che l' attuale Ad, Fabrizio Salini, simpaticamente soprannominato iena ridens per la sua risata forzata, ormai non lo vuole più nessuno, per quel suo format Conte basato su rinvii e immobilismo che ha paralizzato l' azienda. A parte la parentesi di Sanremo, della quale sta cercando di prendersi meriti che non ha, vive chiuso nel bunker di viale Mazzini con il suo piccolo cerchio magico (Matassino, Giannotti, Ferrara). Per approfondire leggi anche: Sanremo 2020, terremoto in Rai A proteggerlo ancora, sono rimaste solo due donne: la moglie Agata che - contro la scelta straordinariamente vincente di Teresa De Santis che le è costata la rimozione da Raiuno voleva incredibilmente alla conduzione sanremese il suo pupillo Alessandro Cattelan, al posto di Amadeus-Fiorello; e Simona Ercolani, produttrice e fondatrice della "Stand by Me", della quale Salini, fino alla sua nomina in viale Mazzini, è stato "magna pars". La società di produzione televisiva ha continuato a intrattenere rapporti con la Rai, consolidatisi inanellando una serie di flop, come la serie "Dottori in corsia: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù". E visto che, per il prossimo Ad di Viale Mazzini, si sta cercando un manager interno, un' altra donna sta scalpitando: si tratta di Tinny Andreatta che, per l' ennesima volta, oltre al tifo di un gruppo di fedelissimi produttori, spera nei buoni uffici del grande amico di suo papà Beniamino, Sergio Mattarella.

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