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Giuseppe Conte, il retroscena: "Non facciamoci ricattare. Affrontiamo Renzi a viso aperto"

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Non si placano le frizioni tra Italia Viva e il governo sulla riforma Bonafede, in particolare sul punto contestato della prescrizione. Matteo Renzi ha minacciato la crisi di governo, assicurando che i suoi non voteranno la proposta sulla giustizia venuta fuori da un accordo tra M5s, Pd e Leu. L'attività del governo, come ampiamente pronosticato, è appesa ai diktat di Renzi, i cui voti in Parlamento risultano decisivi. Tale situazione sta irritando, e non poco, il primo ministro Giuseppe Conte, che non ha intenzione di cedere all'intransigenza del leader di Italia Viva. Per approfondire leggi anche: Marcello Sorgi a L'aria che tira: "Renzi-Conte? Non si sono mai parlati. Perché il Pd vuole farla pagare a IV" Nell'edizione cartacea di martedì 11 febbraio, il Corriere della Sera riporta una serie di mugugni del premier Conte. "Non possiamo farci ricattare, è meglio affrontare le cose a viso aperto", avrebbe affermato riferendosi a Matteo Renzi. Conte, inoltre, vorrebbe invitare il "nemico in casa" ad uscire allo scoperto: "Se davvero Renzi vuole rompere, si prenda lui le responsabilità". Mentre al tavolo di maggioranza denominato "Agenda 2023" sarebbe andato in scena un duro sfogo: "Siamo al paradosso, qui lavoriamo giorno e notte per rilanciare l'azione dell' esecutivo e invece c'è chi minaccia la crisi [...] colui che (Renzi) è in cerca di titoli sui giornali e provocazioni". Nei giorni in cui Renzi ha minacciato la sfiducia individuale contro il Guardiasigilli Alfonso Bonafede, il premier Conte quasi certamente assumerà le difese del suo ministro, con l'obiettivo di non darla vinta a Renzi e non farsi dettare l'agenda.

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