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Alessandro Sallusti su Matteo Renzi: "Un drogato di potere. Rischia l'overdose suicida o il raptus assassino"

Davide Locano
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"La crisi d'astinenza". Questo il titolo del durissimo fondo vergato da Alessandro Sallusti su Il Giornale di sabato 15 febbraio. Nel mirino il governo. Più di tutti, però, Matteo Renzi e la sua sete di potere. "Uno che è stato segretario e premier non accetterà mai di fare il vice, figuriamoci la comparsa. Con che risultato - ragiona Sallusti -? Probabilmente nessuno, ma questo a Renzi poco importa. Lo ha ben capito il presidente Mattarella, che quando la situazione sembra precipitare come è successo l'altra sera, ordina a tutti di stare buoni, fermi e zitti che è l'unico modo per neutralizzare il matto e andare avanti". Leggi anche: "La cantavano i boia": Sallusti contro Bella Ciao E Sallusti, poi, picchia ancora più duro: "Il Colle sa che come tutti i drogati di potere, Renzi ha le crisi di astinenza che placa per qualche giorno con il metadone della ribalta mediatica e dell'attenzione politica, poi tutto torna come prima". E ancora, il direttore aggiunge: "Occhio però, i drogati (di potere), come noto, tra un metadone e l'altro, rischiano l'overdose suicida o il raptus assassino. Con loro non c'è mai da stare tranquilli, e per questo sono certo che questo governo non durerà a lungo", conclude profetico Sallusti.

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