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Coronavirus, Giuseppe Conte scaricato dal Vaticano: Luigi Bisignani, la nota interna nella Santa Sede

Davide Locano
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Se lo dice l'uomo che sussurrava ai potenti, ovvero Luigi Bisignani, l'indiscrezione acquista corpo. Molto corpo. Si parla di Giuseppe Conte, che secondo Bisignani sarebbe semplicemente "al capolinea". Lo spiega, chiaro e tondo, in un intervento pubblicato su Il Tempo di domenica 1 marzo, dove va dritto al punto: "Caro direttore, per il Quirinale Giuseppi è uno yogurt scaduto e l'addio è ormai scritto". Insomma, scaricato dal Colle e da Sergio Mattarella. E perché? "Non solo per la sua incapacità di gestione del coronavirus, per l'isolamento internazionale e per la crisi economica in cui ha gettato l'Italia, ma semplicemente perché non sa governare", taglia corto Bisignani. Leggi anche: Governissimo, Mattarella teme l'effetto-panico E l'uomo che sussurrava ai potenti, per la prima volta, avanza un nuovo e decisivo elemento: anche il Vaticano, per lungo tempo sponsor del presunto avvocato del popolo, avrebbe scaricato Conte. "Seppure il virus ha allontanato ogni possibile finestra elettorale - riprende Bisignani -, da mesi, riservatamente, al Colle vengono testati alcuni nomi. Si sussurra che Mattarella potrebbe anche chiedere all'ex avvocato degli italiani per senso dello Stato di fare un passo indietro e diventare così una riserva della Repubblica, visto che dalle cancellerie internazionali non arrivano più segnali di gradimento e anche dell'agenda 2023 è rimasto solo il titolo. Perfino il desk italiano della Segreteria di Stato vaticana in una nota interna ha fatto notare, non solo al Santo Padre, che il presidente Conte è stato allarmista quando doveva essere cauto e troppo rassicurante quando la situazione economica è uscita dal controllo. Nel lessico della Chiesa, una bocciatura senza appello". Insomma, Giuseppe Conte sempre più solo, accerchiato. Non è dunque questione di "se", ma di "quando" Conte lascerà Palazzo Chigi. E dato che il voto in tempi brevi pare impercorribile, ecco che Bisignani snocciola anche alcuni nomi circa i potenziali successori: "Dopo l'eventuale passo indietro per favorire una crisi lampo, la prima scelta sul prossimo premier è per Dario Franceschini", spiega. E ancora: "Un occhio di riguardo alla Presidente, Marta Cartabia, almo mento non disposta ad abdicare al proprio ruolo, e al suo predecessore, Giorgio Lattanzi, che, negli ultimi anni, ha assunto un atteggiamento garantista e favorirebbe intese politiche interessanti". Infine, tra gli outsider, Bisignani spiega che in un possibile "governo del Presidente", Mattarella potrebbe provare a schierare Ugo Zampetti, il suo fedelissimo nonché primo consigliere.

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