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L'Antitrust disarciona De Luca: "Incompatibile, non può fare sindaco e sottosegretario"

Vincenzo De Luca

L'ex comunista non può fare collezione di poltrone, lo dice pure l'authority. Ma la burocrazia lo salva: a forza di ricorsi...

Roberto Procaccini
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La burocrazia è dalla parte del sindaco-ministro. Vincenzo De Luca, primo cittadino Pd di Salerno e sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture, è stato raggiunto da una notifica dell'Antitrust che lo invita a rinunciare a una delle due poltrone sulle quali siede. Il provvedimento è stato pubblicato sul sito dell'authority ed è stato notificato alle presidenze di Camera e Senato, oltre che al Consiglio Comunale di Salerno. Teoricamente, non lascia scampo a De Luca, che fino all'ultimo non ne ha voluto sapere di questa storia: i sindaci di comuni con più di 5mila abitanti non possono ricoprire incarichi governativi. Ma questo non vuol dire che Vincenzo abbia fretta a scegliere quale dei due seggi lasciare. Il primo cittadino della città di san Matteo, noto per il piglio da sceriffo e per il menefreghismo con cui affronta gli attacchi dell'ala intransigente del centrosinistra italiano, ha tutto il tempo per vedere il proprio incarico governativo spirare insieme al governo di cui fa parte. De Luca ha ora 60 giorni per presentaer ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento dell'Antitrust. E seppure il Tribunale Amministrativo gli dovesse dare ancora torto, può andare in secondo grado al Consiglio di Stato. Campa cavallo. Ma De Luca ha anche un piano b: se non si dovesse fidare del Tar, può presentare ricorso straordinario entro 120 giorni alla Presidenza della Repubblica. Dopodiché scattano 60 giorni di fase istruttoria, ai quali seguono altri 120 giorni di tempo perché Napolitano dica la sua. Dieci mesi in tutto. Alla luce delle aspettative di vita del governo Letta, De Luca può stare tranquillo: il posto di sottosegretario non glielo tocca nessuno.

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