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Il giurista: "Il Parlamento? Sono tutti decaduti, come il Cav"

Il premier, Enrico Letta

Andrea Tempestini
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«Abusivi».  Li chiama proprio così, l'avvocato Gianluigi Pellegrino, i 148 deputati eletti a Montecitorio grazie al premio di maggioranza del Porcellum, dichiarato incostituzionale. Un premio contro cui lui, prima ancora della pronuncia della Corte costituzionale, già a marzo aveva presentato ricorso alla Giunta delle elezioni della Camera. Adesso il giurista incalza: «La mancata convalida delle 148 elezioni è doverosa. Ho presentato in tal senso una memoria in Giunta». Non sarebbe meglio attendere il deposito delle motivazioni della sentenza da parte della Corte? «Ci sono già alcuni punti fermi che sono più che sufficienti». Quali, avvocato? «La Corte ha emesso una sentenza in parte additiva, cambiando il contenuto delle norme laddove ha previsto l'incostituzionalità del voto ai listoni bloccati senza la possibilità di esprimere almeno una preferenza. Una disposizione solo per il futuro». E l'altra parte della sentenza, quella sul premio di maggioranza? «Una pronuncia di tipo classico. Con la quale la Corte ha ritenuto illegittimi i commi da due a cinque dell'articolo 82 del testo unico sull'elezione della Camera così come modificato dal Porcellum. Quei commi sono stati cassati». E questo che incidenza ha sul Parlamento attuale? «Nel momento in cui la Giunta delle elezioni affronterà la convalida degli eletti, la procedura dovrà essere compiuta senza applicare i commi che sono stati eliminati dalla Corte». Ma cosa succede se a Montecitorio, fiutato il pericolo, procedono alle convalide prima che la sentenza produca i suoi effetti? «Sarebbe un atto indecoroso ed eversivo dinanzi al quale mi aspetterei l'intervento del presidente della Repubblica. E comunque non ci sarebbe il tempo. Devono ancora essere convalidate le elezioni di tutti i deputati. L'articolo 17 del regolamento della Camera stabilisce che alla convalida degli eletti provveda in via definitiva, alla fine di tutti i conteggi e dopo la proposta della Giunta, l'Aula». Perché la convalida a tempo di record sarebbe un atto eversivo? «Già a marzo ho impugnato l'elezione dei deputati promossi grazie al premio. E ora il premio è ufficialmente incostituzionale. Rigettare il ricorso ora è impossibile se non con un atto eversivo». Come deve avvenire l'espulsione degli abusivi? «Con lo stesso iter adottato per Silvio Berlusconi. La Giunta delle elezioni deve proporre all'Aula della Camera, e la Camera votare, la mancata convalida dei 148 deputati».  Al loro posto chi dovrebbe subentrare? «Quei seggi andrebbero ripartiti in base ai voti ottenuti. La gran parte andrebbe a Forza Italia, poi, a cascata, al M5S, Scelta civica e così via. Una piccola parte andrebbe anche al Pd». Un terremoto che avrebbe effetti sui numeri della maggioranza che sostiene il governo. «Non è importante e non si tratta di una motivazione giuridica. Il rischio è un altro». Che pericoli vede all'orizzonte? «Si scatenerà una pressione sulla Corte costituzionale perché i giudici, in sede di stesura delle motivazioni della sentenza, dicano qualche parola in più a favore della salvezza dei deputati sub judice». Quanto è alto il rischio che ci sia una valanga di ricorsi da parte dei possibili subentranti qualora il Parlamento non procedesse sulla strada delle mancate convalide? «Premesso che sarebbe un imbroglio, so già che molti di loro si stanno muovendo. E potranno anche chiedere i danni puntando ad ottenere, oltre alla proclamazione, le rispettive indennità per i cinque anni di legislatura. Un ulteriore danno per le casse dello Stato». intervista di Tommaso Montesano

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