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Udc, Casini: "Addio terzo polo, torno con Alfano e Forza Italia"

Il leader centrista ammette il flop: "Il terzo polo ormai è Grillo. Renzi? Non lo ostacolo". E l'obiettivo è una nuova alleanza con Ncd e Berlusconi

Giulio Bucchi
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Non sarà proprio un figliol prodigo, ma di sicuro ritorna. Pierferdinando Casini ha scelto Repubblica per annunciare il proprio rientro nel centrodestra, "con Alfano e Forza Italia". Addio ai moderati, dunque, perché il leader dell'Udc (intorno all1,5% nei principali sondaggi) è certo: "Ormai il terzo polo è Grillo". Tanti saluti a quel che fu l'unione, disastrosa ed effimera, con Futuro e Libertà di Gianfranco Fini e Scelta civica di Mario Monti, peraltro implosa subito dopo il flop delle elezioni del febbraio 2012. "Oggi la partita che stiamo giocando è un'altra - ha assicurato Pierferdy a Francesco Bei -, quella contro un populismo anti-europeo e anti-istituzionale, che mette a soqquadro il Parlamento e attacca in maniera dissennata il Capo dello Stato. Le forze responsabili, centrodestra e centrosinistra, sono chiamate a serrare le file. Non c'è più spazio per procedere in ordine sparso, non servono a niente le battaglie di retroguardia". Che proprio lui, Casini, tifi ora per il bipolarismo suona un po' sorprendente. O forse no, perché c'è lo spettro dello sbarramento: 8% per i singoli partiti, 4,5% per quelli in coalizione, che però deve arrivare al 12 per cento. Numeri che non rassicurano l'Udc e nemmeno un ipotetico cartello dei centristi. Tra Renzi e Berlusconi - Restano comunque i dubbi: come si rapporterà ai due maggiori leader in campo, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi? "Renzi può essere uno smargiassone e io stesso non glio risparmiato critiche. Ma non voglio mettergli i bastoni tra le ruote". Sull'Italicum, dunque, Casini e i centristi voteranno "un emendamento sulle preferenze, possiamo migliorare questa legge", ma niente barricate. "Noi moderati dobbiamo lavorare sullo schema del partito popolare europeo. E dobbiamo fare in fretta, perché il centrodestra è molto indietro, sul piano dei contenuti, rispetto alla carica innovativa rappresentata da Renzi". La strada verso il "Ppe italiano" è però in salita: se l'asse con i popolari di Mario Mauro (ex Forza Italia, ex Pdl, ex montiano) appare scontato, diverso è il discorso per il Nuovo Centrodestra e la nuova Forza Italia. Ma Casini tira dritto. L'obiettivo è un'alleanza con "Angelino Alfano, ovviamente. Ma ad Toti e Fitto, insieme a slogan del passato, ho sentito anche cose sensate". E proprio con Raffaele Fitto qualche giorno fa Casini ha avuto un incontro "programmatico". E Berlusconi? "E' una grande questione che esiste - ammette il leader ex Dc -. Le divaricazioni drammatiche che ci sono state (l'addio alla Casa delle Libertà tra 2007 e 2008, l'opposizione al governo del Cav tra 2008 e 2011, ndr) non possono essere ricomposte con una battuta ma con un dibattito politico". Alle europee di maggio che farà l'Udc? Forse metterà in piedi una "federazione di centro per superare lo sbarramento". Un progetto comunque "residuale", perché l'obiettivo è tornare in un centrodestra allargato. E magari approfittare dei problemi giudiziari di Berlusconi per rilanciarsi.

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