Belpietro: "Cari renziani, dovete rassegnarvi alle domande"

di Ignazio Stagnodomenica 16 marzo 2014
Belpietro: "Cari renziani, dovete rassegnarvi alle domande"
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Gentile Signor Carrai, la ringrazio per la nuova lettera e per le informazioni, che se lei avesse avuto la pazienza di fornire da subito a Giacomo Amadori, quando il collega le ha più volte telefonato, sarebbero state riportate nell'articolo. Al contrario, anche mercoledì, lei ha preferito rispondere alla mail del nostro giornalista con una lettera in cui dichiarava di non avere alcuna intenzione di chiarire i nostri dubbi. Matteo Renzi ha fatto  della trasparenza una delle caratteristiche della sua attività politica, dunque è normale che la stampa si occupi di fatti che lo riguardano chiedendo lumi. Ma a quanto pare, a questa normale attività giornalistica lei è insofferente o allergico. E prima ancora di chiarire gli aspetti di una vicenda che riguarda un uomo delle istituzioni che oggi ricopre l'incarico di presidente del consiglio, lei minaccia querele. Mi spiace, anche perché le sue minacce arrivano dopo quelle di un'altra renziana doc, un ministro della Repubblica che per una notizia non gradita ha telefonato a un direttore usando le stesse espressioni: ci vediamo in tribunale. Da persone che vogliono rappresentare un cambiamento rispetto a D'Alema e compagni non ci si aspetterebbero gli stessi sistemi che l'ex presidente del consiglio usò contro Giorgio Forattini, ma tant'è. Ciò detto, lei dice che le sembra normale aver pagato l'affitto del sindaco, dandogli in uso un'abitazione nel centro di Firenze mentre lei era un manager di una società partecipata dal comune. Dice anche che fino a prova contraria se non ha fatto gli interessi di un privato a scapito di quello pubblico non c'è nulla di male nell'aver aiutato un amico. Vede, io non sono un pm e non accuso nessuno. Faccio il giornalista e mi limito ad osservare ciò che accade. E se noto che un sindaco sta a casa di un signore che gli paga l'affitto mi chiedo se tutto ciò sia opportuno. Se sia cioè compatibile con l'immagine pubblica di quel rappresentante delle istituzioni. Tutto qui. È la stampa, bellezza. Anche se lei a quella stampa vorrebbe mettere il bavaglio ancora prima che apra bocca. di Maurizio Belpietro