Tira ancora aria di bufera sulla testa del ministro Nunzia De Girolamo. Il M5S ha presentato una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro per le Politiche agricole. I Cinque Stelle nella mozione citano gli articoli del 'Fatto quotidiano', con le registrazioni delle parole pronunciate dall'allora deputata De Girolamo. La mozione si conclude così: "Un ministro, che all'epoca dei fatti, in qualità di deputato della repubblica, tentò in maniera inconfutabile di imporre la sua posizione politica per influenzare decisioni così importanti per l'aspetto della salute pubblica, per il funzionamento trasparente della macchina pubblica, getta un'ombra indelebile sulla sua figura istituzionale da un punto di vista etico, morale e politico". Per i motivi esposti, conclude la mozione, "visti gli articoli 28 e 94 della Costituzione, l'art. 115 del regolamento della Camera dei deputati; esprime sfiducia al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo e lo impegna a rassegnare le immediate dimissioni". Insomma i pentasetllati usano il carro travaglino e le intercettazioni pubblicate dal Fatto per impallinare la De Girolamo. Ma scordano di precisare che il ministro non è indagato e che quelle parole non hanno nessuna rilevanza ai fini giudiziari. Intanto venerdì due interpellanze urgenti saranno discusse nell'Aula della Camera, a partire dalle 9: una è del Pd e una di Ncd. Alla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio non è emerso se a rispondere alle interpellanze ci sarà lei stessa, un suo sottosegretario o il ministro per rapporti con il Parlamento. La replica - "Il ministro De Girolamo non è in fuga, ma pronta a riferire in Parlamento. Sono sicuro che lo farà con grande forza e grande chiarezza per dimostrare che nei suoi comportamenti non c'è stato nulla di censurabile", ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "L'ho detto e lo ripeto, noi siamo garantisti con gli amici e sopratutto con i non amici", ha risposto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, alla domanda se il ministro dovrebbe dimettersi. "Siamo ovviamente disponibili ad ascoltare senza pregiudizi e senza strumentalizzazioni. Una cosa però bisogna dire, questa storia delle intercettazioni, prima erano intercettazioni per via giudiziaria, adesso ci sono anche le intercettazioni fai da te che vengono pubblicate dai giornali. Questo è insopportabile, ossessivo, non è da Stato di diritto. Il Paese si deve interrogare. Al di là del merito di quello che possa essere successo o delle singole responsabilità". Intanto secondo quanto racconta Repubblica ci sono cinque nuovi indagati nell'inchiesta di Benevento. Si tratta di membri del direttorio beneventano insediato sotto la guida di De Girolamo. Sarebbero tutti già iscritti nel registro degli indagati.
