Tira ancora aria di bufera sulla testa dell ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo. Dopo le ultime intercettazioni che riguardano l'inchiesta sull'Asl di Benevento messe in onda dal Tg5, si riaccende il fuoco amico degli alleati di governo che chiedono le dimissioni del ministro. E a "sparare" sulla De Girolamo è Scelta Civica: "Io sono dell’avviso che quando un ministro crea imbarazzo al governo di cui fa parte dovrebbe valutare l’opportunità di dimettersi", ha detto Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica nel corso di Coffee Break su la7, commentando il caso. "La diffusione di intercettazioni è un atto ignobile e sicuramente deriva da un rapporto distorto fra giustizia e informazione, - ha aggiunto Giannini - ma credo anche che quando il comportamento di un membro del governo si rivela politicamente inopportuno, come sembra essere nel caso De Girolamo, le dimissioni diventano opportune". Più cauto il capogruppo di Scelta civica alla Camera, Andrea Romano: "Attendiamo con serenità di ascoltare le spiegazioni che darà il ministro De Girolamo alla Camera dei Deputati e su quella base il gruppo parlamentare di Scelta Civica valuterà l’atteggiamento da seguire in sede istituzionale". Governo k.o. - Intanto in Commissione Agricoltura alla Camera è arrivato un altro segnale "sinistro" per la poltrona della De Girolamo. In Commisione il governo è stato battuto su un emendamento del Pd nella legge comunitaria. Contro il parere dell’Esecutivo, è passato un emendamento che innalza al 20% la quantità minima di frutta (attualmente è il 12%) che deve essere contenuta nelle bevande analcoliche a base di frutta prodotte e commercializzate in Italia. L'esecutivo era rappresentato dal sottosegretario Giuseppe Castiglione, un fedelissimo della De Girolamo...
