Senato, Mineo spara a zero su Renzi: "Ha fatto un errore madornale"

di Nicoletta Orlandi Postidomenica 11 maggio 2014
Senato, Mineo spara a zero su Renzi: "Ha fatto un errore madornale"
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«Io sono assolutamente sereno. Sono sempre stato coerente e lo sono stato anche ieri sera». Il senatore del Pd Corradino Mineo ieri sera è uscito dall’Aula al momento del voto in commissione Affari costituzionali sulle riforme. «Non mi sono spinto fino a votare contro il testo del governo, ma ho messo a verbale che il governo sulle questioni costituzionali non dovrebbe intervenire o, se interviene, dovrebbe farlo con garbo. Il contrario di quanto è avvenuto e il risultato, ora, è sotto gli occhi di tutti», dice. «C’è un odg, quello di Calderoli, che è un documento politico forte». È caduto il pilastro renziano del Senato elettivo? «Mi pare evidente. C’è una maggioranza che vuole l’elettività dei senatori. Noi presenteremo emendamenti in questo senso». Per Mineo se c’è un colpevole del 'pasticciaccio' andato in scena ieri sera al Senato va cercato a palazzo Chigi. «Renzi ha sbagliato tutto. C’è stato un irrigidimento incomprensibile del governo per far approvare il testo del Cdm come testo base. Solo per mettere a tutti i costi una bandierina, in ottica elettorale, annullando 28 ore di dibattito in commissione... Un errore drammatico che, peraltro, ha anche un altro effetto: fa vedere che tutto ruota attorno a Berlusconi e Forza Italia. Non lamentiamoci poi se cresce l’antipolitica...». Errore drammatico - L’irrigidimento del governo a far votare il testo del Cdm come testo base è stato, per Mineo, un «errore drammatico» e, spiega, «non perchè qui al Senato, come dice qualcuno, ci sono i frenatori, quelli in cerca di visibilità». «Qui al Senato c’è una larga unità per fare le riforme, ma questa larga unità è stata messa a rischio dall’incomprensibile impuntatura del governo, che ha annullato un dibattito di 28 ore in cui si erano trovati molti punti di sintesi tra una maggioranza larga. Questa scelta sbagliata ha creato una situazione paradossale». Ovvero che si sono palesate due maggioranze diverse nel giro di pochi minuti: quella che ha sostenuto l’odg Calderoli e quella di Pd più Fi per l’ok al testo base. Ma, osserva Mineo, «l’odg di Calderoli è un documento politicamente più forte del testo del governo perchè quel documento tiene conto, in modo più fedele e preciso, delle 28 ore di dibattito in commissione». Pronti a dare battaglia - Insomma, è la 'voce' del Parlamento in antitesi alla forzatura del governo, è il pensiero di Mineo. «Il Senato dei nominati, come voleva il governo, non è passato». Ora la battaglia contro il ’Senato dei nominati' si espliciterà nella presentazione degli emendamenti che raccolgono le indicazioni del’odg Calderoli. «Noi presenteremo emendamenti in questo senso. Siamo pronti a una dura battaglia», dice Mineo. «Già nel Pd il ddl Chiti per l’elettività dei senatori ha raccolto importanti adesioni. Vedremo se ci sono convergenze con il Movimento 5 Stelle, con Sel e magari anche con Forza Italia. Il senatore Minzolini dice cose tutt’altro che sbagliate...», osserva il senatore dem. «Cercheremo una larga convergenza. La stessa che Renzi ha sempre detto di voler perseguire. ’Le riforme non si fanno a maggioranza', ha sempre detto. Ieri però il governo si è comportato in modo iverso». «L’odg di Finocchiaro, che poi è stato ritirato, aveva una formulazione confusissima. Molto vaga sul punto dell’elettività dei senatori: si diceva che i senatori sarebbero stati indicati all’interno dei consigli regionali. Senza specificare come. L’odg Calderoli era molto più chiaro e più aderente al dibattito in commissione. Ed è passato... Peccato perchè la riforma è largamente renziana. Bastava una piccola modifica al testo del Cdm da inserire nel testo base e non ci sarebbe stato tutto questo caos. Il governo ha detto di no, ha fatto una forzatura ed è finita come abbiamo visto».