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Coronavirus, Bechis e l'sms privato di un ministro: "'Non hanno capito un c***, se non hanno le p***'. Ecco cosa pensa il governo degli italiani

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Sul decreto d'emergenza che ha chiuso la Lombardia e 14 province del Nord Italia per isolare l'epidemia di coronavirus e limitare il contagio c'è un dato di fondo. Il caos di un governo allo sbando. Come nota Franco Bechis, prima filtra la bozza del decreto "ufficiosa", che getta nel panico gli italiani residenti a Milano e dintorni ma provenienti da altre regioni che nella serata di sabato prendono d'assalto le stazioni cittadine per, letteralmente, fuggire.

Una reazione di pancia e pericolosa, perché potrebbe favorire la diffusione del virus, ma provocata dalla comunicazione disastrosa di Palazzo Chigi. Il direttore del Tempo punta il dito proprio contro il premier Giuseppe Conte, "perché quando uno adotta una sorta di coprifuoco come quello che riguarderà la Lombardia, lo fa sapere solo un minuto dopo avere predisposto la chiusura delle stazioni e degli aeroporti, oltre che blocchi stradali ai confini. Fino a quel momento tiene in cassaforte il testo e al massimo lo spiega a voce agli altri. È un po' come se Giuliano Amato nella notte del prelievo forzoso dai conti correnti avesse prima avvisato umma umma i correntisti. Una follia".

Ma c'è dell'altro. Bechis pubblica un messaggio ricevuto privatamente da un esponente del governo. "Ma davvero se uno scappa e contagia la gente è colpa del governo??? Se uno scappa da Milano per una bozza di dpcm è uno che deve essere sanzionato. Guarda quanta gente c'era sulle piste da sci oggi. Non hanno capito un caz***. Quelli vanno a sciare, e poi quando fanno il tampone si cagano addosso. Se non hai le pal*** di stare a Milano vaffanc*** e basta. La giungla è la giungla...". Ecco, sintetizza Bechis, "quale è l'opinione che l'esecutivo ha degli italiani. I colpevoli sono dunque solo loro". 

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