Legge stabilità, Monti frena: "Siamo pronti alle modifiche ma i saldi non si toccano"

Conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio europeo
domenica 21 ottobre 2012
Legge stabilità, Monti frena: "Siamo pronti alle modifiche ma i saldi non si toccano"
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Roma, 19 ott. (Adnkronos/Ign) - Il governo è disponibile a valutare modifiche al ddl Stabilità, ma senza che vengano toccati i saldi. Lo dice Mario Monti in conferenza stampa a Bruxelles dopo la riunione del Consiglio europeo con riferimento alle critiche avanzate dai partiti al ddl stabilità. "Ci sono state critiche. Naturalmente, la legge di Stabilità è sempre portante della strategia di un governo e quindi non va giù come un bicchiere d'acqua". "Noi prenderemo in considerazione tutte le critiche. Siamo pronti a modificare la legge in Parlamento. Il fatto che ci siano considerazioni critiche, alcune forti, non ci sorprende, siamo disponibili a valutare tutte le modifiche che verranno proposte. Ovviamente -sottolinea Monti- non possiamo permetterci di essere disponibili a modifiche dei saldi". Auspica, quindi, che "la sinergia con i partiti funzioni anche questa volta". Il Professore, inoltre, si dice convinto che la combinazione tra iva e irpef, contenuta nella legge di stabilità, "è la migliore". Per ora, aggiunge, "non vedo evidenti motivi che mi facciano ritenere che dal punto di vista degli effetti distributivi e macro, altre combinazioni sarebbero state superiori". Affrontando il tema del Ddl anti corruzione, Monti dice che "di resistenze dei partiti ne abbiamo superate: inizialmente non c'era grande entusiasmo per un provvedimento contro la corruzione, più di recente non c'era disponibilità al voto di fiducia. Sono molto grato al ministro Severino - prosegue - per l'equilibrio e la forza con le quali ha condotto questo disegno molto complicato tecnicamente e politicamente". Il premier invita a considerare anche la disposizione del decreto sui costi della politica nelle regioni "sulla trasparenza patrimoniale delle cariche pubbliche", e ancora sul Ddl aggiunge: "Ci sono cose e aspetti sui quali il governo avrebbe voluto andare più in là ulteriormente. Ma se questa cosa sarà confermata alla Camera così, lo considero un passo in avanti". Nessuna preoccupazione poi per i conti pubblici ("L'Italia ha avuto un atteggiamento determinato sulla finanza pubblica" e "stiamo ottenendo apprezzamento per disciplina bilancio") e quindi ribadisce: "non faremo un'altra manovra". Diversamente, il presidente del Consiglio si dice preoccupato per una certa "insofferenza" in Italia nei confronti dei vincoli europei che, precisa, "è molto cresciuta negli ultimi tempi". Qualche pentimento sulla scelta della politica economica? "Abbiamo fatto alcuni errori specifici, per la fretta", spiega il premier, ma assicura: "non c'è alcun rammarico o pentimento". EUROZONA. "Stiamo stati chiamati a rimuovere gli ostacoli per la crescita e siamo fiduciosi che la ripresa ci sarà". Lo mette nero su bianco Monti illustrando in conferenza stampa i risultati della riunione del Consiglio Europeo. Il premier evidenzia che "si è deciso di "accentuare la pressione della Ue sulle riforme strutturali" e in queste la produttività ha un ruolo importante" dunque "sono fiducioso che un accordo sia possibile presto". Poi il Professore riferendosi alla decisione del Consiglio Ue di non procedere con un nuovo apparato di controllo sui bilanci nazionali, dice che "non ci sarà un'altra cintura di castità". Alcuni stati membri, specifica, "avrebbero voluto rafforzare ancora la disciplina di bilancio", ma si è deciso di "non creare l'ennesimo apparato per la disciplina di bilancio". Nelle conclusioni del vertice di oggi, inoltre, Monti precisa che "non si è espressamente parlato di eurobond", ma "questo non significa che un giorno il tema non possa diventare operativo". BANCHE. "Non era affatto ovvio" arrivare a "una soluzione di consenso" sulla vigilanza unica per le banche, sottolinea il premier aggiungendo che "alcuni Stati membri avrebbero preferito lasciare indeterminata la data di partenza". Riferisce che ci sarà la ricapitalizzazione diretta "per banche di una certa dimensione e con un certo grado di innervature in diversi paesi" e ritiene questa strada "di buon senso", senza che sia necessario "aspettare il momento in cui anche a livello di piccolissime banche locali sia in funzione il sistema di vigilanza unica".