Firenze, 22 ott. - (Adnkronos) - La Toscana inviera' al governo due proposte di riordino delle Province. E' quanto deciso dal Consiglio regionale, che ha cosi' fatto propria la posizione emersa giorni fa in seno alla Conferenza delle Autonomie locali. La proposta lanciata dall'Unione delle Province toscane parte da Firenze come Citta' metropolitana, a cui si affiancano cinque province: Arezzo, che avrebbe i numeri per restare autonoma, una provincia che raccoglie Siena e Grosseto, una che accorpa Prato e Pistoia, una Massa e Lucca e l'ultima, che vede insieme Pisa e Livorno. La proposta presentata invece dal presidente della Cal e sindaco di Pisa Marco Filippeschi vede invece la maxi Provincia Pisa-Livorno-Lucca-Massa, cui si aggiungerebbero altre quattro aree: quella di Prato e Pistoia, quella di Siena e Grosseto, Arezzo e la Citta' metropolitana di Firenze. "E' una legge sbagliata, di un Governo e di un Parlamento che hanno la responsabilita' di non avere fatto una riforma istituzionale complessiva, a partire dal Senato federale - ha dichiarato il capogruppo Pd Vittorio Bugli -. C'e' una proposta del Consiglio delle Autonomie locali, istituito dalla Toscana nel 1998, di cui non possiamo politicamente non tenere conto - ha aggiunto -. Come maggioranza abbiamo provato a portare quella proposta un po' piu' avanti, ma le condizioni non c'erano. Le valutazioni diverse vengono sottoposte al Governo ed al Parlamento". "Da tutte le parti - accusa Alberto Magnolfi, capogruppo del Pdl - si e' criticato il Governo per aver deciso prima di sentire le Regioni, si e' criticato il Governo per aver scelto lo strumento del decreto legge ma poi quando la Regione e il Consiglio regionale e' chiamata ad esprimere un parere, la maggioranza rinuncia a decidere. E si teorizza persino, che il modo migliore per esprimere un parere e' quello di far propria la decisione di chi un parere non l'ha espresso come il Cal. Una contraddizione incredibile".