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Rocco Casalino, coronavirus e decreto 8 marzo: "Fuga di notizie? Non sono stato io: le bozze in mano anche agli uffici legislativi"

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Rocco Casalino rompe il silenzio sulla fuga di notizie a lui imputata, quella relativa al decreto dello scorso 8 marzo che innescò l'assalto ai treni, le immagini rimaste sotto gli occhi di tutti alla stazione centrale di Milano. "Si tratta di falsità assolute. Non c’è mai stata una fuga di notizie dall’ufficio Comunicazione di Chigi. E le poche testate giornalistiche che hanno insinuato che sia stato io o il mio ufficio a diffondere le bozze del Dpcm dell’8 marzo, sanno benissimo che non è così". Il portavoce di Giuseppe Conte si discolpa sulla soffiata degenerata in uno spostamento di massa da Nord a Sud. Spostamento che ha certamente contribuito a portare nel Mezzogiorno diversi contagiati da coronavirus.

 

 

 

"Nessuno del mio ufficio - spiega al Corriere della Sera - ha ricevuto in anteprima le bozze del Dpcm. Erano in lavorazione presso gli uffici legislativi della Presidenza, che le hanno poi trasmesse agli uffici legislativi dei ministeri e delle Regioni", aggiunge come a proporre un indizio. "Io vengo offeso e minacciato sui social per questa fake news. Le redazioni giornalistiche che lo hanno insinuato, perché non lo hanno dimostrato pubblicamente?". Insomma, per l'ex gieffino si tratta di polemiche "totalmente strumentali". Poi il maestro della comunicazione risponde anche a un altro tipo di critica: quella sulla divulgazione via Facebook scelta da Conte per annunciare provvedimenti vitali per il Paese. "Tutte le comunicazioni pubbliche di Conte - mette le mani avanti Casalino - sono sempre state diffuse in streaming anche su Facebook e contemporaneamente sui principali canali televisivi. Sabato 22 marzo non abbiamo fatto nulla di diverso da ciò che facciamo da 20 mesi a questa parte. Mi chiedo, come mai nessuno si è mai lamentato prima?". Ma ormai - conclude "sono tutti convinti di aver visto Conte in diretta su Facebook. Potenza della disinformazione". Sarà...

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