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Fase 2, il comitato tecnico scientifico si chiama fuori: date, tutto in mano a Giuseppe Conte

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Il comitato tecnico scientifico si è espresso sulla gestione dell'emergenza coronavirus, ma in maniera piuttosto banale e scontata. Di date ovviamente nessuno si azzarda minimamente a parlarne, e così questa benedetta “Fase 2” ci sarà ma non si sa né quando né come. “Massima prudenza e piccoli passi”, è la scoperta dell’acqua calda del comitato, che ha affidato al premier Giuseppe Conte e ai ministri la decisione dei prossimi passi da compiere. L’attuale Dpcm scadrà il 13 aprile, dopodiché il lockdown dovrà essere prolungato: il governo deve scegliere se prorogare o allentare le misure restrittive, gli scienziati invitano alla gradualità e alla prudenza. Probabile che le aziende inizino ad aprire un po’ alla volta già dopo Pasqua, rispettando le norme di sicurezza per evitare il contagio, ma per il ritorno alla normalità dei cittadini dovrà passare parecchio tempo: i più ottimismi parlano di metà maggio. Di certo c’è che la “Fase 2” non sarà un “liberi tutti” e che l’Italia dovrà abituarsi a convivere in una nuova società caratterizzata dalle mascherine e dal distanziamento sociale. 

 

 

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