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Giuseppe Conte, premier incoerente: "L'Ue faccia squadra". Ma ignora le opposizioni e il Parlamento

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L’Unione europea deve ragionare come una squadra. Questo è il momento di compiere passi risoluti, sostenendo e promuovendo tutti i mezzi per la ricostruzione e la rinascita”. Parole di Giuseppe Conte in un’intervista rilasciata all’Osservatore Romano. Il premier è alle prese con una fase cruciale dell’emergenza coronavirus e la sta affrontando con l’atteggiamento dell’uomo solo al comando che non promette nulla di bene. Soprattutto mentre è in corso la battaglia con l’Europa sul Mes, che i partiti di opposizione continuano ad osteggiare in tutti i modi. Ma Conte tira dritto per la sua strada, rinvigorito dalle dirette Facebook dai toni trionfalistici ma dalla poca sostanza.

 

Nonostante l’Italia abbia superato le 17mila vittime del virus, il premier continua a sostenere che “abbiamo agito da subito con senso di responsabilità” e che ogni decisione “è stata presa in scienza e coscienza”. Sul rapporto tra il governo e le opposizioni ha inoltre assicurato che “c’è un confronto costante”, anche se i leader del centrodestra hanno dichiarato che finora lo spirito di collaborazione è stato una farsa. Conte continua a fare tutto da solo con la sua squadra di ministri e con il tanto caro comitato tecnico scientifico, che in realtà non sembra essere molto sul pezzo. Su una cosa però il premier ha ragione: “Verrà il momento inevitabile in cui saremo chiamati a rispondere delle nostre scelte”. E allora cadranno tutti gli alibi e non ci saranno più scorciatoie. 

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