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Fase 2, Giuseppe Conte e Vittorio Colao ai ferri corti: "La relazione sul lockdown? Giusto quattro paginette"

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Tra Giuseppe Conte e Vittorio Colao non tira una buona aria. Dopo le indiscrezioni sulle discussioni legate alla possibilità che gli over 60 debbano prolungare il lockdown, ecco che tra il presidente del Consiglio e il capo della task force si insinua un'altra divergenza. Questa volta a mettere zizzania è la relazione presentata dal Colao e i suoi esperti sulla Fase 2: "Quattro pagine fatte soprattutto di indicazioni generiche", l'hanno definita molti ministri grillini. Secondo le indiscrezioni del Fatto Quotidiano il premier non avrebbe visto di buon occhio neppure l'idea di far ripartire alcuni settori industriali già da lunedì prossimo, invece che dal 4 maggio.

 

 

Una notizia che ha messo immediatamente in guardia il Movimento 5 Stelle: "Tra Conte e il capo della task force c'è un' ampia differenza di vedute. Va bene i tecnici, ma alla fine è la politica che deve decidere. E un vero, decisivo punto politico su come ripartire va ancora fatto tra i partiti", prosegue la fonte del Fatto. In ogni caso la palla passa a Conte, sarà lui tra domenica e lunedì (l'annuncio è stato rimandato rispetto a sabato come annunciato inizialmente ndr) a doversi pronunciare sul lockdown e chiarire, una volta per tutte, come dovranno comportarsi gli italiani. E, anche su questo, come poteva non crearsi attrito: Colao infatti avrebbe voluto illustrare il piano per la ripartenza in prima persona, ma il one-man show non glielo permetterà di certo. 
 

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