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Alfonso Bonafede, indiscrezioni: verso il passo indietro sulla scarcerazione dei boss mafiosi

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La Fase 2 è iniziata anche per Alfonso Bonafede. Dopo la polemica sulle scarcerazioni dei boss mafiosi (in particolare quella di Cataldo Franco, l'uomo che sciolse nell'acido il figlio di un pentito, fresca di giornata) a causa dell'emergenza coronavirus, il ministro della Giustizia sarebbe sul punto di ripensarci. "Rimando dentro tutti i boss", ha promesso ai suoi collaboratori secondo Repubblica, “Se il rischio contagio è stato, secondo i magistrati, causa delle scarcerazioni, adesso è il momento di riportare per legge i 41 bis e i detenuti dell’alta sicurezza davanti a quei giudici. La situazione sanitaria è cambiata”. Bonafede è nell'occhio del ciclone e altri passi falsi potrebbero metterlo a serio rischio. La sua poltrona è già in bilico dopo le accuse del pm antimafia Nino Di Matteo (qui quanto successo) e ora le dimissioni chieste dall'opposizione non sono così lontane.

“Continuo a rispettare l’indipendenza e l’autonomia dei magistrati. I giudici prendono le decisioni applicando la legge, a noi tocca farle le leggi” avrebbe inoltre affermato il grillino sugli arresti domiciliari concessi ai carcerati. La palla dunque potrebbe passare ai giudici. Saranno loro, attraverso un decreto del Guardasigilli, a valutare la persistenza dei motivi sanitari e a rimandare i boss e i detenuti sottoposti al regime del 41 bis in carcere.

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