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Marco Travaglio e quella dimenticanza sospetta su Conte e il recovery fund. Augusto Minzolini: "Come la Pravda"

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Su Giuseppe Conte c’è una sorta di cintura di protezione. In primis da parte del Fatto quotidiano, il giornale diretto da Marco Travaglio. “Nessuno ha rimarcato che il premier, sul Fatto, la Pravda del contismo militante, ha rinviato genericamente all'estate l'istituzione del recovery fund”, osserva Augusto Minzolini su Il Giornale, “nell'indifferenza generale si sono perse le tracce di quello che per Conte doveva essere la panacea per tutti i mali del Paese e dell'app per rintracciarlo”.

 

 

Insomma, se i risultati dell’esecutivo non sono sufficienti, il governo, e il premier, non si toccano. Basti pensare che Goffredo Bettini, big del Pd, “è arrivato a dire che mettere in discussione l'attuale governo non è «morale»: una visione dell'etica in politica che non trova domicilio neppure nella teocrazia degli ayatollah, ma solo nell'Urss del secolo scorso”, attacca Minzo. 

 

Persino il Quirinale, conclude il giornalista ed ex senatore, ha annunciato che “l’unico epilogo del dopo Conte sono le elezioni. Dimenticando, però, che a settembre o ad ottobre, quando semmai si dovrebbero fissare le urne, secondo tutti virologi del pianeta ci sarà la seconda ondata, magari più cruenta, della pandemia”.

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