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Silvia Romano, il riscatto? Luigi Di Maio inguaia Giuseppe Conte: in cerca di vendetta al Copasir

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Ma quale pace fatta. Tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio le tensioni sorte per il rilascio di Silvia Romano non sono mai sopite e, anzi, continuano a covare. Lo scontro era sorto perché il premier aveva "nascosto" la notizia al ministro degli Esteri, comunicandola in prima persona. Inoltre, Conte si era fatto trovare a Ciampino a sorpresa: Di Maio non ne sapeva nulla. Circostanze che hanno alimentato la tensione e portato a un chiarimento, che però non sarebbe servito a nulla. Il punto è che, come rivela il Corriere della Sera, il titolare della Farnesina starebbe meditando la più brutale delle vendette contro il presidente del Consiglio. E al centro di tutto, c'è il riscatto pagato per la cooperante 24enne convertita all'Islam. 

 

Una frase di Di Maio, infatti, non è sfuggita proprio a nessuno: "A me non risultano riscatti, altrimenti dovrei dirvelo". Insomma, il ministro non ha escluso il pagamento, si è chiamato fuori e ha lanciato la palla altrove. Ossia nel campo dei servizi segreti e del premier. Insomma, alla domanda deve rispondere Conte, il quale ha la delega ai servizi segreti. E se al Copasir fosse chiamato a rispondere su tale punto, sarebbe costretto a dire la verità. Insomma, la questione è delicatissima e al premier non è piaciuto, affatto, che a sollevarla sia stato proprio Di Maio. Dopo le parole di quest'ultimo, insomma, i tempi potrebbero accorciarsi: Conte potrebbe presto essere chiamato a riferire al Copasir sul riscatto di Silvia Romano, con tutte le pesantissime conseguenze del caso per un governo che, giorno dopo giorno, sembra sempre più instabile.

 

 

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