Ma quale pace fatta. Tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio le tensioni sorte per il rilascio di Silvia Romano non sono mai sopite e, anzi, continuano a covare. Lo scontro era sorto perché il premier aveva "nascosto" la notizia al ministro degli Esteri, comunicandola in prima persona. Inoltre, Conte si era fatto trovare a Ciampino a sorpresa: Di Maio non ne sapeva nulla. Circostanze che hanno alimentato la tensione e portato a un chiarimento, che però non sarebbe servito a nulla. Il punto è che, come rivela il Corriere della Sera, il titolare della Farnesina starebbe meditando la più brutale delle vendette contro il presidente del Consiglio. E al centro di tutto, c'è il riscatto pagato per la cooperante 24enne convertita all'Islam.
Silvia Romano, il retroscena dall'ambasciata italiana in Somalia. La sua prima frase da libera sul velo islamico
Appena messa in salvo all'ambasciata italiana a Mogadiscio, Silvia Romano ha fatto solo due richieste: mangiare una ...Una frase di Di Maio, infatti, non è sfuggita proprio a nessuno: "A me non risultano riscatti, altrimenti dovrei dirvelo". Insomma, il ministro non ha escluso il pagamento, si è chiamato fuori e ha lanciato la palla altrove. Ossia nel campo dei servizi segreti e del premier. Insomma, alla domanda deve rispondere Conte, il quale ha la delega ai servizi segreti. E se al Copasir fosse chiamato a rispondere su tale punto, sarebbe costretto a dire la verità. Insomma, la questione è delicatissima e al premier non è piaciuto, affatto, che a sollevarla sia stato proprio Di Maio. Dopo le parole di quest'ultimo, insomma, i tempi potrebbero accorciarsi: Conte potrebbe presto essere chiamato a riferire al Copasir sul riscatto di Silvia Romano, con tutte le pesantissime conseguenze del caso per un governo che, giorno dopo giorno, sembra sempre più instabile.