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Coronavirus, Conte e Speranza: "Stop movida, il contagio risale. Si rischia un nuovo lockdown"

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"Grazie a voi italiani, ma non è finita, chiariamolo, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale. Abbiamo tolto l’autocertificazione perché la curva era sotto controllo ma nessuno pensi che sono saltate le regole di precauzioni". Queste le parole di Giuseppe Conte, intercettato dai giornalisti mentre lasciava l'aula del Senato dopo la discussione sulle mozioni di sfiducia contro Alfonso Bonafede. Si torna insomma a parlare di coronavirus e il premier spiega chiaro e tondo che le immagini della movida che arrivano da tutte le città, dove centinaia o migliaia di ragazzi si radunano alla sera e senza mascherina, fanno paura. "La curva del contagio risale", afferma Conte. Il rischio sarebbe concreto e qualche dato preoccuperebbe il governo.

 

Insomma, torna la paura di una nuova stretta, confermata anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza: "Non si possono vanificare gli sforzi enormi fatti negli ultimi due mesi e gli investimenti straordinari finanziati nell’ultimo decreto - ha spiegato al Corriere della Sera -. Se la curva riparte, saremo costretti a richiudere". Timori anche da parte di Luca Zaia, il governatore del Veneto che ha speso parole pesanitssime: "Li aspetteremo davanti alle porte dell'ospedale", ha minacciato. Infine si apprende che Palazzo Chigi è in costante contatto col Viminale e con il ministro Luciana Lamorgese, chiedendo "massima durezza" sulle multe. Franco Gabrielli, il capo della Polizia, ha inviato una circolare ai questori in cui raccomanda "il massimo impegno verso l'attività di controllo del territorio".

 

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