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Luca Palamara, Mattarella e la velina di Marzio Breda: "Vicenda squallida e mortificante, ma al momento senza rilievo penale"

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Sergio Mattarella è indeciso sul farsi sentire nei prossimi giorni in merito alle nuove intercettazioni sul caso Luca Palamara. Per il Capo dello Stato però, per quanto "squallido e mortificante", tutto quello accaduto in questi ultimi giorni risulterebbe al momento privo di rilievo penale. Lo scrive sul Corriere della Sera Marzio Breda, quirinalista e sorta di "portavoce-ombra" del presidente della Repubblica. Mattarella non ha il potere di sciogliere il Csm tranne nell'ipotesi di una sua impossibilità di funzionamento. Il che si verificherebbe solo con dimissioni massicce dei componenti, facendo mancare il numero legale. Il presidente ha quindi  le mani legate.

 

 

Nei confronti di alcuni magistrati  sono già in corso procedimenti giudiziari o disciplinari, su cui il capo dello Stato non può mettersi in mezzo non essendo titolare di azione disciplinare. Se in ogni caso dall'indagine affiorassero novità, queste andranno sotto la lente del ministro della Giustizia e del procuratore generale della Cassazione. Non del Quirinale, dunque. Mentre sarebbe forse tempo, conclude Breda , che un'iniziativa per riformare il Csm l'assumesse il Parlamento, che ormai ha tutti gli elementi per una riflessione ad hoc.

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