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Sergio Mattarella, il retroscena su Autostrade: "Il Quirinale temeva lo sfascio", le manovre nell'ombra

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Il Quirinale temeva lo sfascio sul dossier riguardante Autostrade per l’Italia. Lo scrive La Stampa, che esprime diversi giudizi sui protagonisti - anche quelli occulti - della lunga notte che ha portato ad un accordo tra il governo e la famiglia Benetton che accontenta un po’ tutti. Sergio Mattarella viene elogiato per aver agito nell’ombra, silenzioso come sempre e unico credibile interlocutore di Angela Merkel, che nel vertice con Conte aveva dimostrato di seguire con interesse la vicenda Aspi e di essere preoccupata ovviamente per gli investitori tedeschi.

 

 

Il presidente della Repubblica viene descritto addirittura come “superiore” per la sua inflessibilità “azionando ora questo, ora quel ministro di un governo che manifestamente non ha ancora raggiunto la maggiore età”. In pratica Mattarella fa da balia ad un esecutivo che rischia di schiantarsi continuamente e che non è detto sia in grado di superare l’autunno caldo che ha davanti a sé. Il problema non sarà “soltanto” la crisi economica e sociale, ma anche e soprattutto le elezioni regionali, che promettono di essere una verifica fondamentale sul governo: in caso di disastro alle urne, allora sì che Conte potrebbe essere costretto a gettare la spugna ed a lasciare il campo ad una nuova maggioranza, magari di larghe intese e con Mario Draghi premier. 

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