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Matteo Renzi contro Lucia Azzolina: "Pronti alle barricate, la scuola deve ripartire bene". C'è aria di rimpasto?

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Matteo Renzi sfida Giuseppe Conte. Questa volta il biasimo del leader di Italia Viva prende di mira lo stato d'emergenza che il premier, inizialmente e salvo poi indietreggiare di qualche mese, aveva ipotizzato prorogare fino a fine anno. "Non credo che ci sia bisogno dello Stato d’emergenza fino al 31 dicembre - ha tuonato il fu rottamatore seguendo la "linea Zangrillo" -.  L’emergenza oggi non è il Coronavirus: ci sono poco più di 50 persone in terapia intensiva: ok le regole, distanziamento, le mascherine e la prudenza". Per Renzi la vera emergenza, che il governo pare avere accantonato, è l’economia: "Si rischia - prosegue - di morire di fame, non di Covid. Ci sono presunti esperti che ogni giorno ti dicono che sta arrivando la catastrofe, sembrano Troisi con Benigni in Non ci resta che piangere, ricordati che devi morire". 

 

 

Ma i malumori del leader di Iv investono anche Lucia Azzolina. Alla ministra dell'Istruzione va infatti la sua promessa: "L’importante ora è riaprire le scuole e farlo bene il 14 settembre. Su questo siamo pronti alle barricate. Un Paese che riapre il campionato di calcio e non le scuole ha qualcosa che non va. Senza scuola non c’è futuro". Un modo, dunque, un po' più morbido per mettere fretta alla grillina che ogni giorno ne spara una diversa senza mai arrivare a conclusione. E chissà che in caso contrario rispetto a quanto auspicato da Renzi la Azzolina non finisca per lasciare la propria poltrona, spinta anche dai malcontenti degli alleati dem.

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