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Nicola Zingaretti, da segretario Pd a ministro: sondaggi-choc e fuoco amico, la "fuga" dentro al governo

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Sondaggio choc sulla Toscana e fuoco amico: l’addio di Nicola Zingaretti alla segreteria Pd per un posto da ministro non è più un tabù. Lo scrive Il Tempo, secondo cui le ultime rilevazioni degli istituti specializzati hanno fatto scattare l’allarme rosso. Secondo Emg Acqua il candidato del centrosinistra, Eugenio Giani, è in vantaggio di soli 4 punti sulla rivale del centrodestra, Susanna Ceccardi. Ancora peggio per i dem il report effettuato dalla Noto Sondaggi: Giani avrebbe appena un paio di punti di margine, mentre nel voto di lista Lega, Fdi e Fi sono rilevati al 43% contro il 42,5% di Pd e compagni.

 

 

Perdere la Toscana, evidenzia Il Tempo, equivarrebbe a una Caporetto che avrebbe delle ripercussioni anche a livello nazionale. E più precisamente sulla leadership di Nicola Zingaretti, sempre più in bilico anche a causa dei continui attacchi interni: a mostrare malumori non sono solo gli ex renziani rimasti nel Pd, ma anche esponenti di spicco come Matteo Orfini. Le accuse al segretario sono chiare: eccessivo immobilismo e arrendevolezza al M5s su tutte le battaglie identitarie della sinistra. Anche Goffredo Bettini, vicinissimo a Zingaretti, in un’intervista a Repubblica non ha escluso un ingresso nel governo del presidente della Regione Lazio: “Se Conte, nella fase della ricostruzione, intendesse rafforzare il profilo politico del governo, non ci vedrei nulla di male”. In altri termini, Zinga decollerebbe dalla segreteria del Pd per poi avere un atterraggio morbido all'interno dell'esecutivo, anche se così facendo dovrebbe rinunciare alla poltrona da governatore. Facile, invece, immaginare chi gli succederà a capo dei dem: Stefano Bonaccini è pronto da mesi per questo ruolo, al quale non ha mai nascosto di ambire. 

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