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Giuseppe Conte ai magistrati: "Alzano e Nembro, mai visto quel verbale". Coronavirus, chi sta mentendo?

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Carta canta. I verbali resi pubblici del Comitato tecnico scientifico sono un siluro dritto dritto contro Giuseppe Conte, la cui credibilità sta a zero: sulle zone rosse ad Alzano Lombardo e Nembro fu il governo a dire di "no", nonostante le pressioni del Cts. Si capisce, ora, perché il presunto avvocato del popolo abbia battagliato a lungo contro la desecretazione di quegli atti, dopo aver accusato per mesi la Lombardia e Attilio Fontana per la mancata istituzione della zona rossa. Ma oltre ai verbali, ad assestare un altro colpo da ko tecnico all'inquilino di Palazzo Chigi, ci pensano Fiorenza Sarzanini, Marco Imarisio e Simona Ravizza del Corriere della Sera, che in un estratto del libro Come nasce un’epidemia - la strage di Bergamo, il focolaio più micidiale d’Europa (Rizzoli) ricostruiscono l'intera vicenda. Ma non solo: mostrano le prove del fatto che Conte disse ai magistrati, quando fu interrogato dai magistrati di Bergamo, che il verbale del Cts che premeva per la zona rossa non arrivò mai sulla sua scrivania

 

Era il 12 giugno, e Conte disse: "Quel documento non mi è mai arrivato". Così ai pm che erano arrivati a Roma per interrogarlo come testimone nell'inchiesta avviata proprio per accertare se l'epidemia che ha dilaniato la Valbrembana fosse stata colposa. Per capire se c'erano state sottovalutazioni, omissioni o ritardi che, fatalmente, possono avere avuto un ruolo nel far vorticosamente salire verso l'altro il conteggio delle vittime. "Quel documento, io non l'ho mai visto", disse Conte. E le firme del Corsera fanno notare come i magistrati erano "forse un po' sorpresi", perché già sapevano come stavano le cose. Gli scienziati avevano fatto pressione sul governo e su Conte, chiedevano l'immediata istituzione della zona rossa. Che però non venne mai creata. Tutto scritto nel verbale della riunione del 3 marzo. Un verbale che polverizza la credibilità residua del premier e ne mette a serio rischio il futuro a Palazzo Chigi.

 

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