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M5s allo sbando, Stefano Buffagni contro Beppe Grillo: "La ricandidatura della Raggi? Quando deroghi a una regola la cancelli"

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Il Movimento 5 Stelle nel caos. Il voto su Rousseau, dopo la ricandidatura di Virginia Raggi, in merito al doppio mandato e all'alleanza con i partiti tradizionali smuove le acque grilline. C'è già infatti chi parla di "rivoluzione di Ferragosto". Tra i più infuriati c'è Stefano Buffagni che addirittura cita una frase di Gianroberto Casaleggio, quasi a voler sottolineare il tradimento: "Ogni volta che deroghi ad una regola la cancelli", tuona per poi proseguire: "Mandati o alleanze non sono temi da Ferragosto". Postilla finale del viceministro dello Sviluppo economico: "O si inizia a discutere seriamente di futuro del Movimento e del Paese, oppure è solo un revival di 10 piccoli indiani di Agatha Christie. E mi auguro che nessuno dei miei amici del M5S voglia questo".

 

 

Di diverso parere Beppe Grillo. Il fondatore, nonostante si definisca fuori dalla politica, non ne fa passare una. L'ultima parola è sempre la sua: "Ho fatto parte di un sogno che si è realizzato del M5S che oggi governa, partendo da un'idea di rete e di un movimento senza sedi, senza tesori, senza soldi partendo proprio dall'idea che la rete è l'intelligenza condivisa". Ma i bei tempi per Grillo sembrano lontani: "Noi invece ci perdiamo in discorsi completamente inutili, vuoti e senza senso". Una frecciatina ai riottosi alla Buffagni? Può darsi. Una cosa però è certa: Grillo ha già sostenuto la Raggi nella sua ricandidatura, come ha incontrato Beppe Sala nella speranza, forse, di dar vita a un'alleanza Pd-M5s su Milano.

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