Luca Zaia, lezioncina dal Veneto a Conte sul coronavirus: "L'ennesimo esempio dell'ufficio complicazione"
Anche Luca Zaia tra i critici che puntano il dito contro Lucia Azzolina. Il governatore del Veneto non può fare a meno del countdown che ci separa dalla riapertura delle scuole. Ossia la prova del nove della tenuta del governo. "Dieci giorni. Se togliamo i non lavorativi, tra dieci giorni iniziano le scuole. La partita delle scuole è la più delicata che ci troviamo ad affrontare, è una partita che per definizione ha bisogno di progettazione e programmazione. Non di ritardi", ha messo nero su bianco il leghista in un’intervista al Corriere della Sera.
Schiaffo alla Azzolina: Zaia e il Veneto fanno da soli, quando riaprono le scuole
D'altronde non è una novità che al governo vige il caos: "Sulla salute dei ragazzi non si transige. Però, è l’ennesimo esempio dell’ufficio complicazione affari semplici sempre al lavoro. Ministeri, istituti e agenzie, i Comitati tecnico scientifici... Mi ricorda l’antica Grecia, con il paziente in barella sull’agorà e ognuno che passa dice la sua. Ma qui rischiamo che il paziente muoia in attesa della cura". E ancora: "Al di là dell’estrazione politica di ciascuno, noi presidenti siamo sempre stati solidali e corretti, nessuno ha mai buttato il banco in aria. Però abbiamo il diritto, a dieci giorni dalla riapertura delle scuole, di vedere le bocce ferme". Non è un caso, come ricorda il presidente della Regione, che in Veneto sul fronte Covid "la situazione è assolutamente sotto controllo".