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Carlo Calenda contro Michele Emiliano: "Ho fatto il mio dovere", le insinuazioni su queste telefonate inquietanti

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“Ogni volta che un cittadino va a votare, mi chiama al telefono e mi dice ‘ho fatto il mio dovere’”. Così Michele Emiliano si è espresso pubblicamente dopo aver espresso la sua preferenza per le elezioni regionali in Puglia, dove deve vedersela con Raffaele Fitto per ottenere la riconferma in qualità di governatore. Nelle ultime settimane non si può dire che le abbia provate tutte, al punto che qualcuno lo ha accusato di aver perpetrato una sorta di “voto di scambio”. Sospetti pesanti, alimentati dalle dichiarazioni facilmente fraintendibili di Emiliano stesso: “È una cosa bellissima (essere chiamato dagli elettori, ndr) perché questa è una campagna elettorale di popolo, contro il pericolo che la Puglia torni al passato. Qualunque sia la vostra scelta, vi mando il mio grazie”. Carlo Calenda è intervenuto a gamba tesa sul governatore uscente del centrosinistra: “È interessante questo meccanismo. Un po’ inquietante ma interessante. Ti chiamano per rassicurarti. Ho fatto quello che dovevo. Chissà perché. Mah”. Immediata la replica di alcuni dem, secondo cui il leader di Azioni ha stravolto il senso delle frasi di Emiliano: “E cosa altro poteva essere quel ‘ho fatto il mio dovere’? A me è da stamattina che mi stanno chiamando gli elettori che votano al referendum - è la chiosa ironica - ma va va”. 

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