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Decreti sicurezza, la Lega: "Con l'abolizione libertà di aggredire i poliziotti"

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Cosa accadrà con l'eliminazione del decreto sicurezza di Matteo Salvini?  I pubblici ufficiali perderanno delle tutele, scrive Il Giornale, "chiunque commetta reati di oltraggio, resistenza e violenza o minaccia nei confronti di capotreno o controllori, autisti di autobus, insegnanti o primari d'ospedale, consulenti tecnici, periti d'ufficio, ufficiali giudiziari, curatori fallimentari, portalettere, ispettori, notai, sindaci quali ufficiali di governo e ufficiali sanitari potrebbe farla franca". 


Uno stravolgimento secondo il leghista Gianni Tonelli, firmatario dell'emendamento che  garantiva tutela agli appartenenti alle forze dell'ordine, ma anche a tutte quelle categorie che svolgono una pubblica funzione. "Premesso l'apprezzamento in ordine all'intenzione di non ammettere la suddetta causa di esclusione della pena anche per il reato di oltraggio ai magistrati", spiega Tonelli, "è evidente come la modifica comporterebbe il rischio di applicazione della causa della particolare tenuità per tutta una serie di condotte che oggi ne sono escluse".

 

 

Tonelli motiva l'emendamento presentato "affinché fosse messo un vincolo in modo che non fosse riconosciuta la tenuità del fatto, perché era accaduto che un manifestante avesse sputato sulla divisa di un poliziotto e il gesto era stato considerato dal magistrato una cosa non grave per cui interveniva la causa di non punibilità".

Tonelli precisa: "Le modifiche sono state fatte anche sotto l'input del Presidente della Repubblica. Io però mi permetto con tutta la deferenza di sostenere che il Quirinale abbia commesso un errore di valutazione, proprio perché non ha fatto riferimento alla premessa e alla ratio della norma. Questo è un danno anche per le forze dell'ordine perché abbassa il limite tra lecito e illecito a loro danno".

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