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M5s, Alessandro Di Battista minaccia ancora: "Se decade la regola dei due mandati me ne vado"

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"Se decade la regola dei due mandati me ne vado dal M5s". Non usa mezzi termini il grillino ribelle Alessandro Di Battista, che nel libro di Bruno Vespa "Perché l'Italia amò Mussolini e come ha resistito alla dittatura del virus" dice: "Se decadesse il vincolo non sarebbe più il Movimento in cui mi ritroverei". L'esponente dell'ala ortodossa del partito non risparmia le critiche a Luigi Di Maio e si dichiara contrario alla sua proposta, pubblicata nei giorni scorsi su Facebook: quella di un'apertura alle alleanze territoriali con altri partiti.  "Se il Movimento  andasse alle elezioni in coalizione con il Pd, prenderebbe l'8%. Dobbiamo andare alle elezioni da soli per poi decidere con chi andare al governo. Ma un conto è fare una trattativa stando al 33%, un conto è farla con l'8%". Di Battista ribadisce, insomma, che l'unione con il Partito democratico rappresenterebbe la "morte nera" per i pentastellati. Ma aggiunge: "Parlerei di morte nera anche in caso di alleanza strutturale con la Lega".

 

 

 

Altro ultimatum del grillino riguarda un aspetto tanto tecnico quanto politico: "Se il Movimento Cinque Stelle diventasse un partito come gli altri, come quelli denunciati nel 1981 da Berlinguer che occupavano le istituzioni, io non mi ci riconoscerei e me ne andrei". Dello stesso parere Davide Casaleggio, presidente della piattaforma Rousseau: "Finora ho prestato la mia opera gratuitamente. Tornerei a coltivare altri interessi".

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