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Roberto Calderoli contro Gino Strada in Calabria: "Palazzo Chigi sventola la bandiera rossa, sinistra estrema"

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Gino Strada non diventerà commissario alla Sanità in Calabria, ma comunque farà parte della squadra. Questa l'ultima ipotesi al vaglio del governo prima che Eugenio Gaudio rinunciasse all'incarico di commissario in tempo record. Una notizia, questa, che potrebbe far tornare sul tavolo il nome del fondatore dell'ong Emergency e che vede contrariato Roberto Calderoli.

"Da stasera a Palazzo Chigi sventola la bandiera rossa. O arcobaleno" - tuona il leghista vice presidente del Senato -. La nomina di Gino Strada in Calabria certifica che la deriva dei Cinque Stelle e del loro premier Conte verso una sinistra, non solo quella di Leu, sempre più rossa ed estrema sta assumendo una deriva ideologica da sinistra extraparlamentare. La scelta di Strada, scelta dei Cinque Stelle e soprattutto di Conte, è il tributo ai loro veri alleati della sinistra estrema, al ministro Roberto Speranza, a Leu e alle Sardine rosse che, finora, lo ricordiamo, non hanno mai preso un voto".

 

 

 

 

Ma non è finita qui perché Calderoli si lascia andare anche a premonizioni future: "Hanno spalancato i porti ai clandestini, adesso nominano Gino Strada, la prossima volta daranno un incarico anche alla figlia di Strada oppure a Carola Rackete? Sul ponte dello Stretto non sventola più la bandiera bianca di Battiato ma quella rossa di Conte e dei Cinque Stelle!", conclude con amara ironia.

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