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Giuseppe Conte, caos sulla fondazione degli 007. Pd, Italia Viva e Copasir si ribellano al premier

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L'ultima mossa di Giuseppe Conte in materia di intelligence ha fatto arrabbiare il Pd e il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Alla base della questione c'è una fondazione, che in realtà non esiste ancora: l’Istituto italiano di cybersicurezza. Si tratta di un progetto sul tavolo da tre anni, quindi dal governo Gentiloni. Come spiega Repubblica, nel 2017 il progetto veniva inquadrato così: "La componente legata al mondo accademico e della ricerca dovrà trovare un adeguato impulso attraverso finanziamento di start-up e la partecipazione al capitale societario di realtà imprenditoriali di interesse, anche mediante la costituzione di un soggetto giuridico dedicato, ad esempio una fondazione". Sono passati diversi mesi di silenzio, poi qualche giorno fa il Copasir ha ricevuto una lettera del prefetto Gennaro Vecchione, direttore del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), che preannunciava un’iniziativa legislativa del governo. E lo stesso Conte ha scritto al Comitato per comunicare una decisione già presa e neanche riferita alle Agenzie di informazione italiane, Aisi e Aise. In entrambi i casi si è parlato dell'inserimento - nella legge di bilancio - della norma che fa nascere l’Istituto italiano di cybersicurezza.

 

 

 

Andando nel dettaglio: la forma giuridica sarà quella della fondazione; lo stanziamento iniziale sarà di 10 milioni di euro; la presidenza del consiglio assegnerà al Dis un compito di vigilanza “sulla corrispondenza dell’attività tecnico-operativa” della fondazione. La decisione del premier, come spiegato da Repubblica, non è piaciuta al Copasir, che si è sentito scavalcato e perciò ha chiesto l’audizione urgente del presidente. Ma Conte ha già risposto che al posto suo ci sarà Vecchione. Una mossa non nuova. Già ad agosto, infatti, il premier fece inserire nel decreto sull’emergenza Covid la proroga del mandato per i vertici di Aise e Aisi. Non hanno reagito bene Italia Viva e Pd. La ministra Elena Bonetti, infatti, ha suggerito di stralciare la norma sulla fondazione dalla bozza. Mentre i dem Franceschini e Guerini si sono detti perplessi sul metodo seguito.

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