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Luca Zaia e le pista da sci chiuse, "Una presa in giro inaccettabile, deve valere per tutta l'Europa"

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"Una presa in giro inaccettabile". Luca Zaia avvisa Giuseppe Conte: se davvero il governo vuole chiudere le piste da sci, non deve compiere un errore capitale. Il governatore leghista guida la protesta (composta ma forte) delle regioni alpine penalizzate dalla volontà di bloccare la stagione sciistica. Le regioni del Nord, in realtà, hanno già approvato le linee guida anti-Covid per poter far aprire gli impianti in totale sicurezza: "Adesso le sottoporremo alla valutazione del Comitato tecnico scientifico. Spero che ci sia un confronto serrato, di merito, e non pregiudiziale", spiega Zaia al Corriere della Sera.
 

 

 

Il governatore non ne fa una questione politica e se il governo deciderà di chiudere gli impianti "per tutela della salute ci atterremo alla decisione, pur avendo un'opinione diversa". Ma a tre condizioni, mette in chiaro il Doge: "Va fatta una comunicazione chiara, seria, non catastrofista. Perché bloccare lo sci non significa chiudere tutto. Non poter sciare a Cortina, per esempio, non vuol dire non poter visitare Venezia". Secondo punto, cruciale: "Se le piste devono rimanere chiuse ciò valga per tutta l'Europa. Non si può vietare lo sci in Alto Adige e consentirlo in Carinzia. Sarebbe una presa in giro inaccettabile". Infine, il capitolo economico dei ristori: "Al momento sono previsti solo per chi opera nelle zone rosse. Il provvedimento sulle stazioni sciistiche verrebbe adottato anche per le zone gialle (come il Veneto) dove non sono contemplati i ristori. Oltre al danno, la beffa".

 

 

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