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Bruno Vespa, il retroscena: "Gianni Letta, il capolavoro nel convincere Silvio Berlusconi"

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Una conoscenza molto lunga, per l'esattezza da 58 anni. Bruno Vespa definisce così l'amicizia con Gianni Letta, il braccio destro di Silvio Berlusconi ma anche la mente dietro Forza Italia. Ed è stato proprio lui, secondo il conduttore di Porta a Porta a riuscire "nel capolavoro di convincere il leader azzurro" a sostenere il governo nello scostamento di bilancio "tirandosi dietro l'opposizione". Eppure per Vespa, che verga nel suo editoriale sul Giorno, Letta sa bene che "Forza Italia ha senso se sta nel centrodestra. Come stampella della maggioranza entrerebbe in rianimazione con prognosi infausta". L'unica condizione per cui gli azzurri potrebbero trarre vantaggio dalla collaborazione con Pd e M5s è che "la stampella non diventi la gamba di un governo di unità nazionale". A patto, ovviamente, che lo richieda la crisi economica, e soprattutto sociale.

 

 

Ma - ribadisce Vespa - questa è una fase delicata in cui "occorre cautela". "Berlusconi (e Letta con lui) sa che Salvini e Meloni non sono puledri da sella e da briglie. Per tenerli al passo il Cavaliere non deve cambiare marca alla biada della coalizione, ma arricchirla di integratori alimentari non troppo indigesti". Ed è proprio questo che unisce il trio, perché "ci sono questioni identitarie sulle quali il centrodestra non è diviso, seppure nella diversità di accenti". Quali? L'elenco del conduttore è corposo e va dall'immigrazione al sostegno reale alle partite Iva. Una cosa però in tutto questo è sicura: "Nemmeno un uomo abile e avveduto come il dottor Letta può portare la benzina che manca" al governo di Giuseppe Conte.

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