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Sergio Mattarella, retroscena sullo "scenario nefasto". "Compravendita in parlamento e voto anticipato"

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Questo governo non ha alternative? Questa sarebbe "l'idea irritante" che agita il Quirinale. Il Corriere della Sera entra nelle segrete stanze di Sergio Mattarella per rendere nota, soprattutto a chi in Parlamento finge di non capirlo, l'avversione del presidente per qualsiasi "ricatto" su Mes e affini. "È vero il contrario - spiega il retroscena -: può cadere e, proprio per questo, saremmo costretti ad andare alle urne in piena pandemia". E se dal centrodestra una certa avversione al Mes era messa in preventivo, "non è invece normale che siano magari ispirati o fiancheggiati da partner della maggioranza". Dalle ipotesi di sostituzione di Conte al rimpasto, fino appunto al Mes, le spine iniziano a essere troppe, anche perché proprio il rimpasto "può facilmente tramutarsi in un azzardo".
 

 

 

Secondo  Mattarella, sottolinea il Corsera, la prospettiva di voto contrario al Mes in Senato il 9 dicembre sarebbe "nefasta", perché la mancanza di voti in aula si tradurrebbe non solo nella smentita del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, che si era speso in garanzie con Bruxelles, ma pure "in un pronunciamento contro l'Unione europea". Ecco perché il presidente della Repubblica stavolta "non sta a guardare" e in queste sta mandando "qualche avvertimento a quanti avessero sottovalutato i rischi della prova di forza". Anche al Quirinale "sono rimbalzate voci di una 'compravendita' di qualche parlamentare del Movimento dell'ala tradizionalmente antieuropea e dunque più vicina, e senza sforzi, alla linea della Lega di Salvini". Voci giudicate "boatos", verosimili ma non riscontrabili. Quel che è certo è che dopo l'eventuale big bang della maggioranza "non resterebbe che la tabula rasa del voto", è il ragionamento del Colle.

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