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Giuseppe Conte, l'Udc si sfila: "Restiamo con il centrodestra", la caccia ai responsabili si complica

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Clamoroso al Cibali, verrebbe da dire. Già, perché per Giuseppe Conte la caccia ai responsabili (martedì il voto in Senato in cui si gioca il futuro) si complica terribilmente. L'Udc fa sapere che ha intenzione di scaricare l'avvocato del popolo o presunto tale: "Non si può gettare il Paese nella palude e nel caos si legge in una nota - gli italiani sono stanchi e stremati. Non ci prestiamo a giochi di palazzo e stiamo nel Centrodestra. Continueremo a lavorare in questo frangente drammatico per il bene del Paese. I nostri valori non sono in vendita". Insomma, si sfilano.

E se l'Udc fa un passo indietro, ecco che viene lanciato un appello per una "grande alleanza democratica", dal nome "Uniamoci per salvare l'Italia": a sottoscrivere il pomposo appello sono associazioni, movimenti, partiti, sindacati, tra questi Anpi, Arci, Cgil, Cisl, Uil, seimila sardine, Pd, M5S, Articolo 1. Già, anche le redivive sardine si schierano con Conte. 

Nel frattempo, da Italia Viva arrivano altri segnali di apertura: "Il giorno in cui avrò paura di dire ciò che penso o rinuncerò a una sfida in nome della convenienza, vorrà dire che non sono più io e non sono più pronto all'agone politico", ha twittato Matteo Renzi. E IV ribadisce:  se Conte martedì incasserà 156 voti, è il loro ragionamento, cosa farà? E cosa farà il Pd, accetterà di sostenere un governo di minoranza che si reggerà, nel caso, sull'appoggio esterno dei renziani? Insomma, per Conte il quadro, come detto, si complica. E parecchio.

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